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Ha 107 anni ma per l'INPS è morta, e non riceve più la pensione

Lucrezia Furceri, attualmente ospite della Casa Anziani Giardino di Chiasso, in Svizzera, è giunta alla veneranda età di 107 anni, divenendo di diritto la decana del Canton Ticino, giacché pare sia la più longeva tra gli abitanti ancora in vita del ticinese.

Ma a dispetto dello straordinario traguardo anagrafico, Lucrezia sembra essere scomparsa dall’istituto che più di ogni altro dovrebbe tenerla in considerazione: l’INPS. A partire dal giugno del 2013, infatti, l’istituto previdenziale non le versa più alcuna pensione, giacché – pare – la ritiene passata a miglior vita. "Nonostante i numerosi tentativi di dimostrare, anche attraverso il Comune, che mia nonna è ancora viva”, racconta la nipote, “non abbiamo ottenuto risposta alcuna. E per questo non riusciamo nemmeno ad ottenere un aumento della complementare”.

L’equivoco alla base di questa surreale vicenda si radica probabilmente nel fatto che sono coinvolti due uffici dell’INPS, situati a chilometri e chilometri di distanza. La signora Lucrezia è infatti nata e cresciuta a Palermo, e si è poi trasferita nel Canton Ticino negli anni '60, per restarvi definitivamente. Ha abitato inizialmente a Mendrisio, e in seguito si è definitivamente trasferita a Chiasso,e ha sempre lavorato come operaia in una fabbrica di camicie. Ora, la vicenda della pensione bloccata non può essere risolta anche perché da Bellinzona vogliono una lettera da Palermo che spieghi le ragioni del blocco della pensione.

Nonostante gli anni, poi, Lucrezia resta a detta di tutti una donna forte e molto vivace, capace di tenere testa a tutti i suoi coinquilini della Casa per Anziani in cui risiede. In molti la descrivono ricordando che fino a 85 si recava da sola in autobus a Como per fare la spesa e che in molti la vedevano girare a piedi a Chiasso. Purtroppo, oggi, senza pensione.

Aggiornamento del 12 maggio 2014:

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Complice la grande eco mediatica, l'INPS di Palermo ha riattivato l'accreditamento della pensione attribuendo il disguido a un problema col codice fiscale. L'INPS ha aggiunto che nell'aprile 2013 era stato richiesto alla signora Furceri un "certificato di esistenza in vita", ma che lo stesso è stato presentato solo nel dicembre scorso e che non ha poi potuto ripristinare il pagamento a causa del già citato errore del codice fiscale. A renderlo noto lo "Sportello dei Diritti".