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Mediaset torna all'utile nel 1° semestre, ma i broker sono cauti

Seduta all'insegna del recupero quella odierna per Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) che, dopo aver ceduto quasi un punto percentuale ieri, ha ripreso oggi la via dei guadagni. Il titolo dopo un avvio positivo ha mostrato qualche incertezza, salvo poi posizionarsi al di sopra della parità. Negli ultimi minuti Mediaset viene fotografato a poca distanza dai massimi intraday a 2,922 euro, con un vantaggio dello 0,41% e volumi di scambio vivaci visto che fino ad ora sono transitate sul mercato oltre 3,3 milioni di azioni, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 3,7 milioni di pezzi.

I risultati del primo semestre

Mediaset guadagna terreno sulla scia dei risultati del primo semestre diffusi ieri dopo la chiusura di Piazza Affari. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) periodo in esame il gruppo ha riportato un utile netto di 74,8 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto alla perdita di 28,2 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

In flessione i ricavi che sono scesi da 1,871 a 1,846 miliardi di euro, mentre con riferimento solo all'Italia si è avuto un decremento da 1,35 a 1,338 miliardi di euro, e in Spagna si è avuta una discesa da 521,6 a 508,5 milioni di euro.
Il reddito operativo è balzato da 96,1 a 212,8 milioni di euro, grazie alla svolta arrivata dall'italia dove l'Ebit è passato da un rosso di 54,1 milioni ad un dato positivo per 53,5 milioni.
I costi operativi sono scesi del 4,7% su base tendenziale a 1,1 miliardi di euro, mentre l'indebitamento finanziario netto si è attestato a 1,24 miliardi di euro, contro gli 1,16 miliardi della fine del 2016.

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Confermati i target di fine anno

Mediaset ha confermato l'obiettivo di conseguire al termine dell'esercizio in corso un risultato operativo e un risultato netto consolidato positivi. Nella nota diffusa ieri si legge che ad oggi i ricavi pubblicitari complessivi del gruppo evidenziano un andamento positivo, malgrado un mercato ancora improntato alla debolezza.

Nell'ultimo trimestre dell'anno i ricavi pubblicitari sia in Italia che in Spagna dovrebbero consolidare un trend positivo, favoriti da una possibile progressiva ripresa del mercato, sostenuta dal miglioramento degli indici di fiducia di imprese e consumi.
Dopo la diffusione dei conti del primo semestre, le banche d'affari mantengono una view cauta su Mediaset, rivedendo al ribasso la valutazione del titolo.

Le reazioni di Barclays (Londra: BARC.L - notizie) e Kepler Cheuvreux

Si è mossa in questa direzione Barclays che da una parte ribadisce la raccomandazione "underweight" sulle azioni della società del Biscione e dall'altra taglia il prezzo obiettivo da 3,4 a 2,75 euro.
Gli analisti parlano di una semestrale in linea con le attese, evidenziando però tre cattive notizie arrivate da Mediaset: la debolezza della raccolta pubblicitaria in estate, la riduzione della guidance sui ricavi della pay-tv nell'ordine di 30-40 milioni di euro e quella sugli altri ricavi.

A mettere mano alla valutazione di Mediaset son ostati anche i colleghi di Kepler Cheuvreux che hanno rivisto al ribasso il target price da 3,9 a 3 euro, con un rating fermo a "hold". Il broker segnala che l'utile netto e l'ebit nei primi sei mesi dell'anno sono stati migliori delle sue aspettative, ma evidenziano al contempo che l'outlook sulla pubblicità resta incerto a causa della debolezza del mercato televisivo.

Per questo motivo gli analisti hanno deciso di tagliare del 20% le stime sull'utile per azione riferite all'anno in corso e ai prossimi due, per tenere conto di una crescita più bassa della pubblicità nei business italiani, di un minore contribuito di Mediaset Espana (Amsterdam: MW8.AS - notizie) e di incassi meno cospicui dalla pay-tv.

Anche Deutsche Bank Societè Generale caute sul titolo

Non si sbilancia neanche Deutsche Bank (IOB: 0H7D.IL - notizie) che consiglia semplicemente di mantenere Mediaset in portafoglio, con un fair value che scende da 3,9 a 3,4 euro, in conseguenza di un taglio delle stime sui ricavi della pay-tv per l'anno in corso.

Lo stesso giudizio "hold" viene ribadito da Societè Generale, i cui analisti hanno dato una sforbiciata al prezzo obiettivo da 3,85 a 3,2 euro. Il broker ha apprezzato i ricavi pubblicitari registrati da Mediaset nella prima metà dell'anno. Gli analisti hanno alzato le stime sull'utile per azione del 10% per quest'anno e del 2% per il prossimo, ma la valutazione del titolo è stata ridotta perchè Societè Generale ha peggiorato le stime di crescita di lungo periodo.

La view di Equita SIM

Infine, anche Equita SIM ha rivisto leggermente il target price di Mediaset da 3,5 a 3,4 euro, lasciando fermo il rating "hold". La SIM milanese ha ridotto la stima sulla raccolta pubblicitaria di quest'anno e ha allineato la previsione per la pay-tv alla guidance.

Gli analisti affermano che il trend del mercato pubblicitario nel terzo trimestre è negativo e la visibilità sugli ultimi tre mesi dell'anno resta bassa. A ciò si aggiunge l'incertezza sui risultati di Premium 2017-2018 e sulla strategia, ma gli analisti non sono sorpresi dalla reazione positiva ai conti da parte del titolo che è stato il più debole del settore da inizio anno.

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