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Metalli, analisi fondamentale giornaliera – Il dollaro forte e la guerra dei dazi pesano sulle commodities

In questo Venerdì ricco di sorprese il dollaro prende quota contro l’euro a causa dei timori che la maggioranza di governo Tedesca possa rompersi viste le frizioni dovute alla questione migranti. L’euro infatti è scivolato fino a 1,156 per poi riprendere quota 1,162.

L’altro tema che ha afflitto le commodities, di certo non secondario, è quello della guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. I metalli sono quelli che più sono rimasti penalizzati da questo Venerdì nero per le materie prime; al momento della scrittura l’alluminio perde un punto e mezzo percentuale, l’argento quasi due punti, loro l’ 1,30%, lo zinco il 2%, il rame l’1,3% e così via, tutti i metalli sono in territorio negativo.

Nel grafico sottostante le performance settimanali delle commodities settore per settore, anche se le vicende delle ultime ore sicuramente andranno a modificare la struttura stessa dei grafici.

Per quanto riguarda l’oro ecco l’analisi di Ole Hansen analista sulle materie prime per Saxo Bank:

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Dopo il settimo rialzo dei tassi negli Stati Uniti in questo ciclo e con la promessa di altri due prima della fine dell’anno, vedo il potenziale per il focus sull’oro che diventa più favorevole.

• Il rally del dollaro sta mostrando segni di esaurimento.

• È probabile che la curva dei rendimenti statunitensi continui ad appiattirsi mentre che i rendimenti a breve termine aumentino, mentre i prezzi di lungo termine rimangono sostenuti (a causa delle preoccupazioni dei mercati emergenti e delle guerre commerciali).

• Anche se i rendimenti obbligazionari si muovono più in alto, le crescenti aspettative inflazionistiche potrebbero mantenere i rendimenti reali in estensione mentre i breakevens aumentano.

• Le posizioni sull’oro dei fondi hedge sono prossime ai minimi da due anni, mentre le partecipazioni totali negli ETF hanno recentemente registrato un calo da un massimo di cinque anni.

Cercate l’argento, che potrebbe rivelarsi il proverbiale canarino nella miniera di carbone in quanto sfida la resistenza al di sopra di $ 17 / oz e una linea di tendenza risalente allo scorso settembre.

L’oro ha bisogno di cancellare $ 1,308 / oz, la sua media mobile a 200 giorni, al fine di attirare una rinnovata domanda “cartacea” attraverso i futures e gli ETF. Una rottura sopra $ 1,308 / oz potrebbe vedere i prezzi inizialmente tornare a un’area tra $ 1,323 / oz. e $ 1,333 / oz.

This article was originally posted on FX Empire

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