Morte Kobe Bryant: l'elicottero e il patto con la moglie
Proseguono le indagini per tentare di far luce sull’incidente aereo in cui hanno perso la vita Kobe Bryant, la figlia Gianna Maria e altre sette persone. Gli investigatori hanno fatto sapere di aver acquisito le comunicazioni finali del pilota dell’elicottero Ara Zobayan il cui intento era salire di quota per evitare lo strato di nubi che rendeva difficoltoso il viaggio.
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Secondo le ultime indiscrezioni trapelate Bryant e la figlia erano stati a messa prima di salire sull’elicottero, diretti verso la “Mamba Academy” dove erano attesi per una sessione d’allenamento. Da domenica vanno avanti i tentativi di recuperare i corpi dalle lamiere dell’elicottero, precipitato in una zona impervia difficile da raggiungere per i soccorritori. Non c'è ancora una data per i funerali, che verranno celebrati una volta che saranno recuperati tutti i corpi.
Kobe e Vanessa, quel patto sull’elicottero
Una fonte vicina alla famiglia Bryant, intervistata da People, ha svelato che tra Kobe e la moglie Vanessa Laine c’era un patto sui viaggi in elicottero.
L’ex Lakers e la moglie infatti avevano deciso che non avrebbero mai volato insieme su un elicottero per essere sicuri che, nel caso in cui fosse successo qualcosa, le bambine non sarebbero mai rimaste sole.
A People è arrivata anche la conferma che Kobe Bryant voleva viaggiare solo con il pilota di fiducia Ara Zobayan, anche lui morto nell'incidente. La scelta di spostarsi con l'elicottero risale agli anni in cui Kobe giocava con i Los Angeles Lakers.
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"Ero fermo nel traffico e ho perso una recita scolastica” raccontò nel 2018. L’ex cestista spiegò: “Ho dovuto trovare un modo in cui potevo allenarmi e concentrarmi, ma senza compromettere il tempo con la mia famiglia".
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