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Mps, perdita 9 mesi a 1,15 mld, pesanti svalutazioni crediti dopo Aqr

Il simbolo di Monte dei Paschi di Siena. REUTERS/Giampiero Sposito

ROMA (Reuters) - Monte dei Paschi di Siena ha chiuso il suo decimo trimestre di fila in perdita portando il rosso dei primi nove mesi del 2014 a 1,15 miliardi, dopo rettifiche su crediti in crescita di oltre 900 milioni su base annua, anche per coprire le svalutazioni emerse nell'esame della Bce.

La banca senese, travolta dallo scandalo finanziario e dall'inchiesta della magistratura sull'acquisto di Antonveneta del 2007, è alla prese con una faticosa ristrutturazione. E' risultata la peggiore tra i 130 istituti che sono stati sottoposti all'esercizio di valutazione della Bce con uno shortfall di 2,11 miliardi di euro che verrà coperto con un aumento da 2,5 miliardi previsto nella prima metà del 2015.

La valutazione sugli attivi fatta dalla Bce ha fatto emergere anche una necessità di ulteriori coperture per 4,2 miliardi, in parte già accantonati nel corso dell'anno per circa 1,2 miliardi prima di questa trimestrale.

2,5 MLD RETTIFICHE SU CREDITI IN 9 MESI

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Le rettifiche nette per deterioramento di crediti nei nove mesi sono pari a 2,464 miliardi con un impatto del terzo trimestre di circa 1,2 miliardi.

La banca spiega che le rettifiche nette dei primi 9 mesi del 2014 includono 1,170 miliardi di euro "relativi alle esposizioni oggetto di Credit File Review (Cfr) nell’ambito dell’Asset Quality Review (Aqr); di queste circa 790 milioni di euro sono incluse nei risultati del terzo trimestre".

La banca ha detto che i crediti deteriorati a fine settembre sono saliti rispetto a fine giugno dell'8,3% a 24,3 miliardi di euro.

Nel presentare le slide agli analisti, Viola ha citato un commento in originale della Banca centrale europea, nell'ambito dei risultati dell'esercizio, riguardo alla qualità del credito della banca, attribuendo i problemi alla gestione degli anni passati.

Secondo la Bce "la qualità dei crediti è ancora influenzata dalla politica espansiva adottata negli anni passati (2008-2010), la qualità sotto la media del portafoglio della ex Banca Antonveneta" e anche il basso livello di qualità negli standard utilizzati in passato per valutare il credito dato alle realtà locali del Monte.

Il piano reso noto lo scorso novembre 5 novembre prevede anche cessioni di asset per 220 milioni e chiede alla Bce uno sconto di 390 milioni sullo shortfall per considerare utili operativi stimati per il 2014.

La perdita del terzo trimestre, sopra le attese del mercato che aveva un consensus poco sopra 300 milioni, è quindi salita a 797 milioni di euro anche per effetto di oneri straordinari per uscite del personale, pari a oltre 300 milioni.

Senza questi due effetti straordinari, Mps calcola un risultato operativo nei primi nove mesi pari a 1,6 miliardi, in crescita del 16,6%.

Il Common equity Tier1 fully phased a fine settembre è pari a 11,4%.

MERGER RESTA SULLO SFONDO

Tra le opzioni sul tavolo del management c'è anche una integrazione con un altro istituto, auspicata dalla stessa banca d'Italia in occasione della diffusione dei risultati del comprehensive assessment.

Oggi Ubi Banca, tra gli istituti italiani indicati tra i possibili candidati a una integrazione con Siena ha ribadito di non avere dossier sul tavolo, ma il suo AD Victor Massiah ha detto che la banca potrà considerare operazioni in Italia e in Europa in modo indipendente e senza influenze esterne.

Ieri il titolo è stato in forte rialzo dopo un articolo di Breakingviews che sosteneva la convenienza per Bnp Paribas di un merger con Siena, nonostante la banca francese avesse nei giorni scorsi smentito questa ipotesi. Oggi ha chiuso in calo del 6,48% a 0,6350 in un mercato cedente col Ftse Mib che ha perso il 2,8% appensantito da bancari ed Enel.

(Stefano Bernabei)