"Notturno" di Gianfranco Rosi è il film italiano candidato agli Oscar 2021
“Notturno” di Gianfranco Rosi è il film scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar, nella categoria per il miglior film straniero. Si tratta di un documentario girato nelle zone di confine tra Siria, Libano, Iraq e Kurdistan, luoghi piegati da sanguinose guerre.
Un progetto ambizioso nelle intenzioni, in quanto cerca di raccontare come la popolazione di quei territori cercano di sfuggire alla violenza dei continui scontri militari. “Storie di singoli, di sopravvivenza, di chi con una forza immensa riesce a ricucire la propria vita nel quotidiano deturpato da violenza, conflitti, orrore. Un film in cui la guerra c’è ma non si vede mai”, ha detto Gianfranco Rosi.
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Il progetto del regista è durato tre anni, sei mesi dei quali passati tra i vari confini senza telecamera, per conoscere le storie e le abitudini delle persone e dei luoghi. Poi le riprese, momento in cui la troupe ha anche rischiato la vita: “Ogni trasferimento in certe zone è un rischio - ha rivelato Rosi -, a ogni check point ti aprono le valige, aspetti ore in un ufficio. Una notte al confine con l’Iran, mentre giravamo la scena nelle paludi, abbiamo scoperto che c’era una barca che mi cercava per rapirmi. Uno dei nostri lo ha scoperto e siamo riusciti ad anticiparli, abbiamo spento tutte le luci, lasciato la barca, nuotato fino a riva e chiesto aiuto. Poi siamo tornati a prendere le attrezzature. I miei assistenti mi hanno detto 'ti avrebbero rapito e avrebbero ucciso noi per non lasciare testimoni'. Mi sono fatto crescere la barba, mimetizzato con i vestiti ma quando tiri fuori la camera diventi un bersaglio”.
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Gianfranco Rosi non è nuovo a questi apprezzamenti da parte della critica. Il suo “Fuocoammare” era uno dei cinque film candidati alla vittoria per il miglior documentario nel 2017. Quest'anno, invece, è riuscito ad andare oltre, scavalcando i confini di un genere forse fin troppo delineato, almeno qui in Italia: “Oggi si può avere la doppia candidatura, sia come film non in lingua che come documentario - ha dichiarato il regista -, si è rotto un tabù, sono cambiate le regole. Altri cinque Paesi hanno candidato dei documentari all'Oscar per il miglior film straniero. È fondamentale che sia riconosciuto pienamente come cinema. Noi quindi correremo nella doppia categoria come gli altri paesi”.
La designazione è arrivata dalla Commissione di selezione, istituita dall'Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali (Anica) su incarico della Academy: la giuria era composta da Nicola Borrelli, Simone Gattoni, Paolo Genovese, Carlo Poggioli, Cristina Priarone, Gloria Satta, Baba Richerme. Il 9 febbraio 2021 sarà resa nota la shortlist dei dieci film internazionali selezionati, mentre il 15 marzo la lista si ridurrà a cinque. Il 25 aprile si conoscerà invece il vincitore, durante la cerimonia degli Oscar che si terrà a Los Angeles.
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