Ora a Misurina (Belluno) si vende anche l'aria fresca
Si diceva, una volta, che i Governi sarebbero arrivati a tassare l’aria pur di aver qualche soldino in più dai contribuenti. Ma, ora che l’aria – soprattutto in città – è permeata dallo smog, sono dei privati cittadini a cercare di venderla. Fresca di montagna. Con una bomboletta!
Parliamo del prodotto “Bonair Misurina”, ideato dalla trentenne Chiara Bonel – residente a Misurina, paese in provincia di Belluno. Questa start-up made in Italy ha avuto l’idea di incamerare l’aria fresca e pura delle Alpi Venete e italiane, con l’obiettivo di venderla agli abitanti delle città più popolose del mondo, in particolare quelle che determinano le fortune di India, Cina, Vietnam e Corea. Viceversa, nei paesi attorno all’arco Alpino tale prodotto è completamente inutile: la vicinanza è tale…
Come funziona? L’aria viene prelevata proprio a Misurina, a quota 1756 metri sul livello del mare, e rinchiusa in una bomboletta che mantiene la sua freschezza. Tramite un inalatore la si può in seguito respirare, come se fosse un vero e proprio “aerosol di montagna“. L’aria del bellunese, a quell’altezza almeno, è caratterizzata dalla scarsa presenza di allergeni e inquinanti ambientali. Sul sito bonairmisurina.com, tradotto in inglese, spagnolo, cinese e giapponese oltre che presentato in lingua italiana, saranno disponibili bombolette da 15 euro per 30 inalazioni e da 20 euro per 100 inalazioni.
La fortuna del prodotto dipenderà dalle opportunità di marketing e in generale dalla strategia di e-commerce scelta.
Non è l’unico prodotto simile in commercio a livello internazionale; abbiamo i casi di Swiss Alpine Air, con l’aria fresca delle Alpi Elvetiche; del Canada (dove si “imbottiglia” l’aria delle Rocky Mountains), dell’Australia (con un mix delle zone turistiche più rappresentative) e della Norvegia (in particolare qui si commercializza l’aria dei fiordi).