Otranto, stop al Twiga. Il cantiere fermato per abuso edilizio. Briatore: “In Italia non si può lavorare”
Mancava poco, circa un paio di settimane e poi il Twiga avrebbe dovuto a aprire a Otranto. La faccia di Falvio Briatore tappezza i tanti manifesti sparsi per la Puglia, dopo Dubai e Montecarlo apre anche a Otranto. E invece no, tutto bloccato. Ieri mattina, infatti, sono arrivati i carabinieri forestali nello stabilimento balneare con in mano l’ordinanza di sequestro probatorio, firmata dal sostituto procuratore di Lecce. Si scrive nell’ordinanza di presunti abusi edilizi in zona soggetta a vincolo paesaggistico e presunta occupazione abusiva del Demanio Marittimo.
Piscina, solarium, ristorante e concerti da vivo di artisti famosissimi, era già pronto Bob Sinclair, devono aspettare. L’inaugurazione è da rinviare. Non l’ha presa benissimo Flavio Briatore. “Finché non si chiarirà tutto con la magistratura – dice al Corriere della Sera -, nessuno potrà usare il marchio. La licenza è annullata. Anche perché io non c’entro nulla con la società che sta costruendo l’opera né col suo capitale”. Precisazione importante ma che non evita uno sfogo piuttosto acceso: “Certo che in Italia non puoi proprio lavorare eh? Per quanto mi riguarda, ho finito…”.
Nell’inchiesta compaiono i nomi di Raffaele De Santis, rappresentante legale della società “Cerra srl” e poi l’ingegnere dei lavori, Pierpaolo Cariddi, fratello dell’attuale sindaco di Otranto, Luciano Cariddi e candidato alle prossime elezioni dell’11 giugno. “Non c’è nessun conflitto di interesse – spiega il primo cittadino di Otranto -. Mio fratello per 10 anni si è tenuto lontano da tutte le opere pubbliche. Adesso potrà pur lavorare per un progetto privato come il Twiga, oltretutto su un terreno privato che non c’entra nulla con demanio marittimo, che invece è e resterà libero”. Il danno per l’economia locale non è indifferente perché con il sequestro sono stati bloccati 60 pre-contratti di lavoro già firmati.