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A Piazza Affari il tono resta rialzista: i titoli del momento

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

L'indice Ftse Mib continua ad essere preda di qualche incertezza, pur mantenendosi al momento al di sopra dei 19.000 punti. Quali sono le sue attese nel breve a Piazza Affari?

Mi sembra che in questo momento a sorprendere di più del Ftse Mib è il fatto che stia sovraperformando un po' tutti i listini e sicuramente possiamo parlare in termini molto positivi dell'andamento di Piazza Affari.
Ieri ad esempio nella fase di maggiore debolezza del Dax, il Ftse Mib poteva approfittarne per scendere verso i 18.900 punti, dove c'è quel pullback di cui parlavamo la scorsa settimana, ma a quanto pare venditori seri sul mercato non ce ne sono, malgrado ci sia un palese ipercomprato.

Alla luce di ciò il mio atteggiamento operativo è abbastanza scontato, nel senso che mi sto limitando ad assecondare quello che fa il mercato, per cui nelle ultime ore sto realizzando qualche piccolo acquisto, con l'idea di seguire più l'andamento che cercare di interpretarlo. Se dovessi in questo momento parlare anche con delle valutazioni squisitamente tecniche, dovrei dire che qualche segnale short c'è.

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C'è da dire che Piazza Affari ha parecchia strada da fare e ha rotto con decisione nel momento in cui il Ftse Mib si è spinto con grinta sopra i 18.000 punti. Se è vero che non ci sono tanti compratori ora, bisogna anche considerare che, malgrado l'ipercomprato, di venditori non se ne vedono.
Mi sembra che sia da tenere sempre in grande considerazione area 18.900 di Ftse Mib, perchè sotto questo livello la configurazione ancora potenzialmente long del mercato a mio avviso verrebbe meno.

Sto cercando di comprare la debolezza su qualche titolo che è rimasto un po' più indietro, mentre su altri o si compra la forza o non si interviene per nulla. Ho una certa ritrosia ad accumulare in questa fase, ma lo faccio perchè a volte i mercati non vanno interpretati ma seguiti, e Piazza Affari per ora si conferma decisamente rialzista.

Tra i bancari ieri Unicredit ha sovraperformato in maniera evidente Intesa Sanpaolo. Cosa ci può dire di questi due titoli?

Su Unicredit mi sono posizionato long ieri e credo che a breve abbia una piccola resistenza in area 2,8 euro, ma non mi sembra un ostacolo particolare. Se dovessi fare una valutazione sul settore bancario in generale, che poi è il motivo per cui sono entrato long, Unicredit tra le banche deboli è la preda. Se qualcuno crede in un risanamento veloce del sistema sta guardando con interesse Unicredit.

Speravo sulla debolezza di ricomprare il titolo in area 2,46/2,45 euro dove c'era la vecchia area statica di resistenza, ma i corsi non sono arrivati fin lì e ieri quando ho visto il mercato in rotazione settoriale appoggiarsi su bancari e petroliferi ho comprato Unicredit.

Sto molto attento a vedere cosa succede in area 2,8/2,82 euro perchè se il titolo dovesse superarla ha davvero tanto spazio per salire, ma è pur vero che ci arriva con un indice già in ipercomprato per cui è bene forse anche sapersi accontentare.

Per Intesa Sanpaolo già da qualche giorno rivelavo una diversa forza relativa perchè a differenza di Unicredit, che in passato ha corretto molto pesantemente, Intesa Sanpaolo si è mantenuto molto vicino a due punti di contatti quasi convergenti. Mi riferisco ad un vecchio massimo relativo a 2,62 euro e alla base superiore di un ipotetico canale rialzista in zona 2,6 euro.

Credo che Intesa Sanpaolo a differenza di Unicredit abbia un bell'ostacolo davanti a sè e poi bisogna sempre domandarsi cosa ha più appeal nel momento in cui la speculazione si muove. Ora chi è stato massacrato ha più appeal e quindi se si deve comprare un bancario conviene puntare su quelli che erano più deboli.

Si punta sul risanamento e sulla risoluzione della crisi endemica del nostro sistema e quindi chi l'ha subita di più attira più interesse da parte dei compratori.
Per Intesa Sanpaolo starei attento ad area 2,37/2,36 euro, perchè sotto questa soglia ci sarà il rischio di scivolare verso i 2,15 euro, ma per il momento per quanto non reattivo il titolo è ancora ben posizionato al rialzo.

Qual è il suo giudizio su Fca ed Exor alla luce dei forti movimenti che stanno interessando i due titoli?

E' difficile fare proiezioni perchè come accaduto a dicembre a Mediaset, i grafici si sono davvero sporcati molto, per cui si fa fatica a trovare dei punti di contatto utili.
Che Fca dovesse salire, a prescindere da quello che è successo, lo diceva il grafico al superamento dei 7,8 euro. Che il titolo poi arrivasse a sfiorare quasi area 11 euro e da lì venisse già per via della notizia sull'indagine Epa era di sicuro meno prevedibile.

Di fronte a dinamiche grafiche di questo tipo vado un po' in crisi perchè faccio della semplicità di osservazione il mio mantra da analista finanziario.
Quello che posso dire in termini di analisi tecnica pura è che la zona dove potrebbero riapparire i compratori è a 7,5 euro per Fca, ma ritengo che sia difficile da raggiungere salvo una recrudescenza della criticità di cui si parla negli ultimi giorni.
Non capisco per quale motivo comprare adesso visto che non c'è nulla se non il profondo drawdown dopo la notizia.

Più tecnico lo scenario di Exor nel senso che la bomba ad orologeria delle notizie arrivate dall'America è scoppiata nel momento in cui il titolo raggiungeva area 44/44,5 euro. Questo livello era la base superiore di un perfetto canale laterale rialzista, per cui la correzione a prescindere dalle news ci sarebbe stata comunque, magari non in maniera così veloce.

Mentre su Fca il target per un acquisto è molto lontano, su Exor lo vedo più a portata di mano perchè credo che in area 38 euro si potrebbe pensare a comprare il titolo, chiaramente in una dinamica squisitamente speculativa perchè se dovessimo dare un peso alle voci non c'è certo da accumulare il titolo in portafoglio.

Luxottica ieri ha ceduto un po' terreno dopo il rally della vigilia. Consiglierebbe di acquistare il titolo sui livelli attuali?

Anche su Luxottica le considerazioni tecniche che si potevano fare andavano fatte prima. Il titolo è diventato long quando dopo un test perfetto di area 40 euro ha rotto una grande resistenza dinamica a 43,5 euro e quello è stato il segnale buy che è scattato peraltro a violazione della trendline con creazione di gap-up.

Con la stessa precisione poi Luxottica si era fermato millimetricamente a 52,3 euro, 50% di Fibonacci, e sulla scia della notizia relativa alla fusione con Essilor ha strappato al rialzo.
Difficile da analizzare il titolo perchè se è vero che prima area 52,3 euro era una grande resistenza ora è un supporto di rilievo e in caso di cedimento di questo mi aspetto una chiusura del gap-up a 50 euro e penso che a 49,45 euro si potrà valutare un acquisto ma non prima.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci?

Ho comprato Azimut ma in questo caso la decisione è più la volontà di assecondare l'andamento del listino, non avendo particolari motivazioni tecniche a supporto di questa ipotesi operativa.

Mi dispiace solo che il petrolio sia ripartito così velocemente, perchè tra i titoli oil un appoggio di Saipem in area 0,47 euro sarebbe stata una bella opportunità. Il titolo ha corretto bene per via di una divergenza ribassista e aspettavo i corsi sul primo supporto serio a 0,47 euro, ma ho paura che questa volontà di accumulare Saipem debba essere rinviata.

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