Poste Italiane, aumentano le tariffe, la denuncia di Adusbef e Federconsumatori
In principio fu la luce. Nel senso che i primi rincari del 2014 ci sono stati sulla bolletta dell'elettricità, che dal 1 ottobre ha incrementato le tariffe dell'1,7%, seguite da quelle del gas con il 5,4% in più. Poi c'è stata l'acqua, con le nuove tariffe che prevedono un un incremento medio annuo nel 2014 del 3,9% e del 4,8% nel 2015. Adesso tocca alle Poste Italiane.
La denuncia arriva da un comunicato congiunto di Adusbef e Federconsumatori in seguito agli aumenti dei servizi postali attivati da lunedì 1 dicembre 2014 in tutti gli uffici postali dello Stivale. Queste le nuove tariffe: la posta prioritaria passa da 70 a 80 centesimi, con un incremento del +14%, la raccomandata costa ora 4,00 Euro, dai 3,60 che costava fino a una settimana fa, con un aumento del +11%.
Cambiano le tariffe anche per la spedizione dei pacchi: per il Pacco Ordinario nazionale la tariffa è stata suddivisa in due fasce di peso, con una diminuzione di prezzo per i pacchi fino a 10 Kg, che scendono a 9 euro, e un incremento per quelli superiori a 10 Kg, che salgono a 12 euro. Per il Pacco Ordinario internazionale, invece, i prezzi sono stati differenziati in funzione del Paese di destinazione.
Un'operazione che Poste Italiane aveva in cantiere già dai primi mesi del 2014 - come si legge nel loro comunicato stampa - ma che aveva deciso di prorogare di un anno, non dando corso da subito a tali aumenti. Dichiarando inoltre che "considerato l’attuale, limitato uso dei servizi postali le nuove tariffe hanno un impatto praticamente nullo sull’inflazione e determineranno un aumento estremamente limitato della spesa delle famiglie". Lo dimostra con i dati: "Si parla di un incremento del tasso di inflazione pari a 0,00028% ed un aumento annuale della spesa delle famiglie pari a 10 centesimi", mentre per l’incremento della Posta Prioritaria "inciderà sull’inflazione per lo 0,00006% e sulle famiglie per 2 centesimi in un anno". Stessa situazione con il nuovo prezzo della Posta Raccomandata che "peserà sull’inflazione per lo 0,00022% e sulle famiglie per 6 centesimi all’ anno".
Non la pensano così le associazioni di consumatori, che considerano "intollerabile che, in un momento così difficile per il Paese e per i cittadini, si dia il via libera ad aumenti di questo tipo". Aumenti che vanno in controtendenza con il servizio, "scadente e sempre più caro", a fronte di un'inflazione ferma al +0,2%.
La preoccupazione maggiore, secondo Audsbef e Fereconsumatori, sta nel rincaro sulle raccomandate, che sono "il principale strumento attraverso il quale i cittadini possono inviare reclami per tutelare i propri diritti", un rincaro "inaccettabile, a maggior ragione visto l'efficientissimo servizio fornito da Poste, rinomata per la sua celerità".
"È inaccettabile - conclude il comunicato -
come, attraverso questa operazione, Poste Italiane, che già ha ampi margini di guadagno sul versante dei servizi bancari e delle lotterie, miri ad incrementare anche gli incassi provenienti da un servizio universale sempre più scadente e caro".