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Prezzi carburanti, ispezioni Antitrust/GdF in sedi Eni, Esso, Ip, Kuwait e Tamoil

Il logo Eni davanti alla sede di San Donato Milanese

MILANO (Reuters) - L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con l'ausilio della Guardia di Finanza, ha svolto oggi ispezioni nelle sedi di Eni, Esso Italiana (gruppo Exxon Mobil), Italiana Petroli, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil Italia.

I procedimenti, si legge in una nota dell'Antitrust, "sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina" distribuite su tutto il territorio nazionale.

L'Antitrust ha avviato le istruttorie in quanto la documentazione e i dati trasmessi dalla GdF "farebbero emergere da parte delle compagnie petrolifere condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori".

In numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato; in altri è stata riscontrata l'omessa esposizione del prezzo praticato o l'omessa comunicazione al portale 'Osservaprezzi Carburanti', utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso.

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In particolare, Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori, sottolinea la nota.

Un portavoce Eni ha dichiarato che la società sta "prestando all'Autorità piena collaborazione nell'ambito dell'istruttoria", confermando "la totale correttezza" del proprio operato. Eni - aggiunge - ha "già adottato da tempo ogni misura contrattuale od operativa contro eventuali comportamenti impropri".

Le altre società coinvolte non hanno per ora risposto alla richiesta di un commento.

(Sabina Suzzi, editing Claudia Cristoferi)