Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.657,35
    +318,03 (+0,93%)
     
  • Dow Jones

    39.452,70
    +64,94 (+0,16%)
     
  • Nasdaq

    16.323,48
    -22,78 (-0,14%)
     
  • Nikkei 225

    38.229,11
    +155,13 (+0,41%)
     
  • Petrolio

    78,99
    -0,27 (-0,34%)
     
  • Bitcoin EUR

    56.608,98
    -1.047,60 (-1,82%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.264,07
    -93,94 (-6,92%)
     
  • Oro

    2.371,40
    +31,10 (+1,33%)
     
  • EUR/USD

    1,0775
    -0,0009 (-0,09%)
     
  • S&P 500

    5.216,91
    +2,83 (+0,05%)
     
  • HANG SENG

    18.963,68
    +425,87 (+2,30%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.085,08
    +30,67 (+0,61%)
     
  • EUR/GBP

    0,8599
    -0,0008 (-0,10%)
     
  • EUR/CHF

    0,9763
    -0,0001 (-0,01%)
     
  • EUR/CAD

    1,4719
    -0,0025 (-0,17%)
     

Promozione al rialzo della Fed, utili sull’USD

Yellens commenta il supporto al rialzo ma guarda i dati

Sarà una grande settimana perché si avverino le aspettative di rialzo dei tassi da parte della Fed in estate, anche fornendo granularità sia a giugno che a luglio. Parlando di venerdì, Yellen, presidente della Fed appariva molto meno cauta sulla possibilità di un rialzo dei tassi nell’immediato futuro. A nostro avviso, la percezione dei mercati è che il FOMC è più vicino a un rialzo dei tassi di 25 punti base fino a quando il dato economico manterrà costante la sua forza. Tuttavia, la mancanza di chiarezza da parte della Yellen sui tempi e sull’attenzione nel valutare l'economia ci rende cauti nel saltare sul carro del rialzo dei tassi. Quanto allo stato della ripresa degli Stati Uniti Yellen ha dichiarato che “l’economia è in continuo miglioramento, abbiamo assistito a una crescita al lumicino nel primo trimestre dell'anno. Sembra che prenda i dati che monitoriamo”. Quanto al percorso della politica "ritengo che la Fed aumenterà gradualmente e con cautela il tasso di interesse da un giorno all’altro con il trascorrere del tempo e, probabilmente, nei prossimi mesi, una tale operazione sarebbe auspicabile." Tuttavia, questa vaghezza sui "prossimi mesi" potrebbe facilmente far intendere il 4t 2016. Malgrado il crescente clamore manteniamo le nostre aspettative per un rialzo dei tassi a nov./dic., sulla scia della debolezza della domanda internazionale che pesa sulle condizioni interne. Ribadiamo che simili dati economici sani e commenti a sostegno della linea dura venivano evitati lo scorso settembre, ma la Fed ha tentennato (optando per un cauto aumento a dicembre). L'onere della prova ricade adesso sui dati in arrivo.

A livello mondiale, la Fed vorrebbe vedere un'ulteriore ripresa in Cina quale motore fondamentale della crescita. Il PMI in Cina fornirà indicazioni sull'andamento dell'attività economica. I dati deboli sull'attività regionale asiatica suggeriscono un indebolimento del rischio per la NBS e Caixin PMI che potrebbero facilmente spaventare gli investitori preoccupati per la stabilizzazione dell'economia cinese (innescando una più ampia avversione al rischio di trading). Negli Stati Uniti, a seguito dei deboli dati della scorsa settimana manufacturing ISM, è auspicabile un dato al di sotto del livello critico a 50 sulla scia di una contrazione della domanda esterna. Il rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti di ​​venerdì sarà cruciale in attesa dei dati fondamentali previsti per il discorso del 6 giugno della Yellen. In seguito alla diffusione degli ultimi dati NFP con un deceleramento a 160.000, un più profondo deterioramento del mercato del lavoro potrebbe far presagire un rallentamento imminente (NFP precedente 170.000) e tenere in disparte la Fed. Tuttavia, un dato robusto reintrodurrà un ulteriore riprezzamento sulla scia di una Yellen falco e sul rialzo di giugno. La volatilità G10 è stata più elevata con in vista il rischio legato all’evento Brexit e la stretta della Fed. Sospettiamo che dati più accomodanti diminuiranno le aspettative di aumento dei tassi da parte della Fed e permetteranno agli orsi dell’USD di riposizionare i corti.

L'oro scivola giù a 1200 USD

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

di Yann Quelenn

I commenti di Yellen prima di questo fine settimana hanno avuto un impatto importante sull’oro in seguito alla sua dichiarazione per cui la Fed potrebbe alzare i tassi di interesse nei prossimi mesi. Per la prima volta in tre mesi il prezzo dell'oro è sceso di conseguenza sotto 1200 USD l'oncia in quanto il costo del possesso dell’oro può subire rialzi. Nonostante le incertezze del percorso di rialzo dei tassi della Fed, gli investitori sono pronti a scaricare le loro posizioni in oro, sapendo che il metallo giallo non pagherà gli interessi. Anche l'argento ha fatto un tuffo da quando ha toccato quota 18 USD l'oncia agli inizi di maggio e attualmente è sotto i 16 USD.

Dal nostro punto di vista, anche se rimaniamo molto scettici riguardo a un aumento dei tassi USA, riteniamo altresì che l'era dei bassi tassi d'interesse possa spingere i mercati emergenti a spostare le loro riserve da dollari in oro. In effetti, le obbligazioni statunitensi sono limitate al rialzo con l'economia degli Stati Uniti che già registra un debito enorme mentre l'oro ha un migliore potenziale. Questo è anche il motivo per cui rimaniamo rialzisti su oro e argento e vediamo invece il ritracciamento ribassista in corso come una reazione eccessiva del mercato nei confronti della politica monetaria della Fed.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online