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Quadro intermarket in evoluzione: quali scenari per le Borse?

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, analista tecnico indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

Il dollaro oggi arretra nei confronti dello yen dopo i recenti progressi, mentre l'euro-dollaro si muove a poca distanza da quota 1,2. Cosa si aspetta per questi due cambi?

Mi sembra che la dinamica del mercato sia ancora in fase di definizione e di completamento, nel senso che i listini azionari attendono la definizione di una struttura tecnico-grafica a livello intermarket che su questi livelli non si può concretizzare.
Vedo ancora spazio al rialzo perchè mi sembra che il dollaro sia tentando un rafforzamento abbastanza consistente. Segnalo per il dollaro-yen la prossima resistenza degna di nota in area 115, ma ovviamente prima di arrivarci bisognerà superare la soglia di 113 in scioltezza.

Per il momento vedo un dollaro-yen più pronto a salire che a scendere, con una bella resistenza in area 115 e solo al raggiungimento di questa mi aspetto movimenti significativi sul mercato.
Proverei a costruire posizioni lunghe sul dollaro-yen con target a 114,5/115 e valuterei la negazione di questo scenario solo con la perdita di area 109,5.
Per il dollaro in generale le prospettive restano rimbalziste e questo dovrebbe dare ancora spunti positivi ai mercati azionari.

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L'euro-dollaro ancora una volta fa un po' di storia a sè nel senso che ormai è diventata una variabile abbastanza controllata a livello intermarket. Dal punto di vista pratico sono sempre dell'idea che la tendenza in atto vada assecondata. C'è da dire che l'euro-dollaro sta stabilizzando e non sta più accelerando come qualche tempo fa, segnalando un supporto strategico in area 1,185. In caso di rottura di questa soglia l'euro-dollaro arretrerebbe abbastanza velocemente verso quota 1,06 e questo creereebbe lo spazio adeguato per una contro reazione rialzista da parte del dollaro-yen.

L'oro prova a recuperare posizioni oggi, mantenendosi però al di sotto di quota 1.300 dollari l'oncia. Cosa può dirci per questa commodity?

Nel momento in cui l'oro ha rotto al ribasso l'area dei 1.320 dollari ha inviato un segnale di debolezza e questo va a confermare l'ipotesi che l'upside dell'azionario non si è ancora esaurito.
La debolezza del gold difficilmente troverà una conclusione sui livelli attuali visto che si tratta di un'area tecnica poco significativa. Credo che la discesa dell'oro proseguirà in direzione dei 1.250 dollari l'oncia, per cui mi ripropongo di valutare nuovamente il gold nel momento in cui dovesse giungere al target appena indicato.

Come valuta il recente andamento del petrolio e in particolare il ritorno al di sopra di quota 50 dollari? Bisogna mettere in conto nuovi rialzi nel breve?

Nell'intervista della scorsa settimana avevamo ipotizzato un petrolio in ulteriore rafforzamento e a quanto pare l'analisi si sta rivelando corretta. La resistenza per l'oro nero è individuabile a ridosso dei 52 dollari, sopra cui si aprirebbero spazi di crescita impressionanti, visto che in tal caso si dovrà spostare lo sguardo sui 62 dollari. Consiglio quindi di prestare molta attenzione alla soglia dei 52 dollari che verrà sicuramente testata a breve.

Se tale soglia dovesse frenare l'ascesa dei corsi, si potrebbe assistere all'avvio di una fase di trading range che potrebbe riportare le quotazioni verso i 47/46 dollari, dove troviamo un supporto strategico di rilievo.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quale messaggio emerge per le Borse?

Il quadro intermarket non segnala al momento un contesto particolarmente problematico per i mercati azionari. Il problema è che questi ultimi sono stanchi e non ci sono nuovi spunti e anche a livello intermarket, come detto prima, non troviamo per ora grandi livelli di supporto e di resistenza capaci di direzionare il mercato.

La mia sensazione è che le Borse siano in una fase di stanca, come evidenziato dall'andamento del Dax30 che è distante dai massimi dell'anno e si sta muovendo in un range di circa 200 punti da diversi giorni.
Fino a quando il listino tedesco si manterrà al di sopra dei 12.400 punti si salirà ancora e in generale possiamo confermare un quadro positivo per le Borse che sono ancora orientate al rialzo.

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