RES PUBLICA - Quirinale, elezione non pienamente controllabile da Renzi
di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Farà lui la prima mossa. Potrà essere Matteo Renzi "a dare le carte" nella partita per l'elezione del successore di Giorgio Napolitano. Ma la partita della presidenza della Repubblica non è totalmente nelle sue mani. E questo, un po', lo irrita. Questo è quanto emerso dalla conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio dominata dal tema delle imminenti dimissioni di Napolitano e della sua successione. Alla fine Renzi ha potuto dire con malcelata civetteria: è stato "chiesto tutto, ma ho risposto a nulla". Insofferenza pure alla domanda se potrà essere un tecnico il prossimo inquilino del Quirinale, accompagnata dalla sottolineatura che in passato, su 11 elezioni, sette volte è stato premiato il presidente di Camera o Senato: il profilo politico è quello prevalente. Per il resto il premier sa che la partita è lunga e che va gestita in maniera oculata perché i fattori in gioco (e i protagonisti della stessa partita) sono tanti e non tutti da lui controllabili, tanto che alla fine ha tenuto a precisare: "Parlare di test politico è tecnicamente inesatto, è un voto istituzionale". Una chiara presa di distanza da una questione complicata. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia