Riforma banche popolari 2015 non viola norme Ue - Avvocato generale
MILANO (Reuters) - La riforma delle banche popolari varata nel 2015 non viola le norme europee.
Lo afferma l'Avvocato generale della corte Ue, rigettando così il ricorso promosso da alcuni soci di banche popolari e associazioni di consumatori presso la Corte di giustizia Ue contro la legittimità della riforma che ha imposto alle popolari con attivi per oltre 8 miliardi di trasformarsi in società per azioni.
Secondo l'avvocatura generale, "il diritto dell'Unione non impone né osta a una normativa nazionale che prescrive la predetta soglia di attivo di 8 miliardi di euro", si legge in una nota.
Una tale limitazione, infatti, "appare giustificata dalla finalità di garantire una sana governance e la stabilità del settore bancario nel suo complesso in Italia e, in particolare, del settore bancario cooperativo in detto Stato membro", aggiunge.
Il parere del'Avvocato generale non è vincolante ma i giudici della Corte Ue normalmente tengono conto dell'opinione dell'avvocature generale nelle proprie sentenze.
Le uniche due banche a non avere ottemperato alla riforma sono Banca Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Bari.