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Sai quanto paghi di Iva? Guida all’imposta sul valore aggiunto

Cgia Mestre: Aumento Iva costerà fino a 103 euro in più a famiglia

Si è cominciato nel 1973 con un’aliquota del 12%, progressivamente cresciuta fino all’ultimo aumento nel 2011: l’Iva è salita al 21% ed è previsto un ulteriore aumento di un punto percentuale fissato al 1° luglio 2013, ma si prevede un rinvio.
L’Iva è un'imposta generale sui consumi, che colpisce solo l'incremento di valore che un bene o un servizio acquista a ogni passaggio economico – il valore aggiunto, per l’appunto –, a partire dalla produzione fino al consumo finale.
La manovra finanziaria del 2011 ha portato l’Iva al 21% su tutti quei beni e quei servizi dapprima tassati al 20%. E ciò vuol dire che da allora tutti quei prodotti che non hanno la cosiddetta Iva agevolata (al 4 o al 10%) costano un po’ di più. Secondo un’indagine di Altroconsumo, sborsiamo 1 euro in più ogni 120 euro di spesa.
Si tratta di un rincaro piuttosto modesto e relativo solo ad alcune tipologie di prodotti, ma in un periodo già di per sé difficile per molte famiglie, è di certo un ulteriore freno alla ripresa dei consumi.
Cosa ci costa di più?
L’Iva è aumentata per i capi di abbigliamento, le automobili, i cellulari e i servizi per la telefonia mobile, computer e tablet, cd e dvd, elettrodomestici, abbonamento pay tv, carburante, parcelle di avvocati e commercialisti, trattamenti dal parrucchiere, bevande gassate, vino e superalcolici.
Cosa, invece, non è aumentato?
Tutti i prodotti alimentari (verdure, ortaggi, legumi, latte e latticini, carni) non sono soggetti agli aumenti previsti nella manovra. I giornali, le prestazioni sanitarie, cinema e spettacoli in genere hanno aliquote ferme al 4 e al 10% oppure sono esenti da Iva.
Non ci saranno rincari neanche sulle bollette, perché sia l’energia elettrica, sia il metano per il riscaldamento rimarranno con l’aliquota agevolata al 10%.
Qualche idea alternativa?
Invece dell’auto, prendete bus, tram o taxi per cui l’aliquota è invariata. Per la stessa ragione comprate libri invece di cd oppure la birra invece del vino.
Bisogna precisare, tuttavia, che sulle piccole spese gli aumenti sono davvero irrisori: sull’acquisto di una bottiglia di vino da 3 euro il rincaro non supera i 3 centesimi. Più forte l’aumento su prodotti costosi, come un iPhone, che ci costa tra i 5 e i 6 euro in più.
Fate attenzione agli aumenti o agli arrotondamenti eccessivi su prodotti non in elenco, perché sono ingiustificati. Come spesso accade, c’è chi se ne approfitta.