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Sgravi alle aziende che regalano cibo

Una donna sceglie della verdura in un supermercato a Berlino. REUTERS/Fabrizio Bensch

Finalmente una legge utile. Scritta in maniera chiara, senza bisogno di decreti attuativi e di interpretazioni burocratiche. La 166/2016, proposta dalla deputata Pd, Maria Chiara Gadda, è stata approvata da tutti i partiti ed evita di sprecare cibo. I supermercati, ristoranti, negozi o mense aziendali che avanzano alimenti commestibili, possono adesso donarli ad associazioni di volontariato, scalando la parte dalle imposte sui rifiuti. E senza gli adempimenti buracratici che scoraggiavano anche i più generosi.

Un aiuto concreto. In Italia secondo il ministero delle Politiche sociali, hanno fatto ricorso all’aiuto alimentare 2,8 milioni di persone. Un dato che stride con quello diffuso dal Politecnico di Milano sullo spreco di 5,1 milioni di tonnellate di cibo commestibile ogni anno. La Banca d’Italia stima che il 10 per cento della popolazione sia tornato ai livelli di reddito del 1977. Anche per questo evitare che il cibo venga sprecato è ancora più importante. Dando un incentivo a chi lo dona, l’operazione solidarietà diventa più facile.