Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.657,35
    +318,03 (+0,93%)
     
  • Dow Jones

    39.512,84
    +125,08 (+0,32%)
     
  • Nasdaq

    16.340,87
    -5,40 (-0,03%)
     
  • Nikkei 225

    38.229,11
    +155,13 (+0,41%)
     
  • Petrolio

    78,20
    -1,06 (-1,34%)
     
  • Bitcoin EUR

    56.332,03
    -1.921,88 (-3,30%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.261,31
    -96,70 (-7,12%)
     
  • Oro

    2.366,90
    +26,60 (+1,14%)
     
  • EUR/USD

    1,0772
    -0,0012 (-0,11%)
     
  • S&P 500

    5.222,68
    +8,60 (+0,16%)
     
  • HANG SENG

    18.963,68
    +425,87 (+2,30%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.085,08
    +30,67 (+0,61%)
     
  • EUR/GBP

    0,8601
    -0,0007 (-0,08%)
     
  • EUR/CHF

    0,9760
    -0,0005 (-0,05%)
     
  • EUR/CAD

    1,4718
    -0,0026 (-0,17%)
     

Strategie e titoli dopo la tempesta: cosa fare e su chi puntare

Il peggior ribasso di sempre, una catastrofe sulla quale riflettere. L’inizio di ottava sarà decisivo per le sorti future dei mercati. A confermarlo è Stefano Masa responsabile del Centro Studi e Ricerche Varini Publishing.

Il cigno nero si chiama Brexit. Quanto durerà la tempesta?

Potrebbe essere prematuro rispondere con una presunta certezza a questo interrogativo. A seguito dell’esito britannico (inaspettato ai molti), lo scenario all’orizzonte è costellato da sole incognite: prima di tutto sul fronte politico. Le implicazioni comporteranno sicuramente ripercussioni nel lungo termine e saranno rappresentate da un’incertezza di fondo che riguarderà principalmente la mancanza di fiducia da parte degli operatori le cui attività si intrecciano con i molteplici settori legati al rapporto UK-UE. Il Regno Unito, nel breve periodo, potrebbe vivere un serio ridimensionamento della spesa in capo alle società: la voce legata al costo del personale è la prima ad essere oggetto di adeguamenti quando ci si trova in periodi incerti ed inoltre la mancanza di un chiaro scenario preclude – molto spesso – lo sviluppo di nuove assunzioni. Il settore finanziario dovrà subire modifiche regolamentari al fine di poter essere “autorizzato” nei vari Paesi europei. L’attuale problematica – in precedenza sollevata dalla politica anglosassone – legata all’immigrazione sarà oggetto di ulteriore inasprimento con possibili conseguenze sia sullo scenario demografico che sul fronte occupazionale.

Dal punto di vista economico-finanziario sono plausibili alcune ipotesi: a) Ulteriore indebolimento della sterlina con potenziale forzatura per la BoE (Shenzhen: 200725.SZ - notizie) di un suo intervento mediante l’immissione di liquidità (un QE di stampo anglosassone non è da escludere); b) Import inglese maggiormente più oneroso senza essere compensato dalle importazioni se pur meno costose; c) Mercato immobiliare verso un serio ridimensionamento dei prezzi; d) Inflazione in aumento; e) Possibile fase di recessione.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Fuori dal territorio inglese è bene ipotizzare una possibile emulazione di quanto accaduto: la Scozia potrebbe essere interessata a far sentire la propria voce indipendentista.

Le ipotesi citate come moltissime altre – del tutto accademiche – avranno il loro corso nei prossimi due anni ovvero il periodo in cui il Regno Unito, in base all’Art. 50 del Trattato di Lisbona, potrà rinegoziare gli accorsi commerciali con i relativi partners europei.

Piazza Affari anello debole della catena europea. Quali i motivi?

Il principale indice (Ftse MIB) del Bel Paese è rappresentato da un paniere focalizzato prevalentemente al comparto bancario: non è un caso che all’apertura degli scambi i titoli bancari, registrando performance drammaticamente negative, hanno – di fatto – influenzato il complessivo inizio degli scambi. È inoltre importante sottolineare che, in caso di elevata incertezza come nel caso di shock inaspettati, il flight to quality emette sempre tragiche sentenze: la vendita di titoli di Stato dei paesi considerati a maggior rischio – e purtroppo l’Italia è ancora presente nella lista – è la più diretta delle reazioni con il conseguente incremento dello spread (di oltre 60 pt intraday portandosi a quota 190 contro Bund per poi ridimensionarsi attorno a soglia 160). Il riposizionamento a favore dei titoli di Stato tedeschi e americani come lo stesso privilegiare valute quali franco svizzero, dollaro statunitense e – in parte Yen – è un automatismo per gli operatori che sono alla ricerca di rifugi. Come ovvio anche l’oro ha tratto beneficio da questa situazione ma i suoi corsi “scontano” un rialzo già iniziato in precedenza.

Strategie operative e previsioni sui listini del Vecchio Continente all'apertura del lunedì

L’inizio di ottava sarà decisivo per le sorti future dei mercati: l’ennesimo deprezzamento nel corso dell’intera giornata con flessioni accentuate superiori al 3% innescherebbe un ulteriore sell-off nei giorni successivi con possibilità di ritorno sui minimi corrispondenti prima alle soglie raggiunte nel corso del 2013 per poi, in caso di panic selling derivante da un generale effetto domino, ad un ritorno ai minimi del 2012.

Dal punto di vista operativo consiglierei un posizionamento flat per la prima metà della giornata accompagnato da una successiva fase di acquisti nel corso del pomeriggio qualora il mercato non registrasse un saldo negativo di oltre due punti percentuali. Il principale settore oggetto di buy order in ottica di trading speculativo di brevissimo periodo è ovviamente il comparto bancario. Sul mercato domestico può essere interessante Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) – nonostante meno “a beta” rispetto ad altri titoli – quale ottima opportunità anche in ottica di investimento. Viceversa nel caso il mercato registrasse pesanti perdite come ipotizzato, sarà opportuno impostare strategie short utilizzando opzioni put con scadenze non oltre settembre 2016. Per gli investitori più esperti è azzardabile un portafoglio “alternative investment” con la costituzione di una posizione finale prossima al market neutral perché costruita sia da una componente long (con futures su indice DJ Eurostoxx 50) che da una short (di esatto controvalore rispetto al long position) mediante opzioni put o futures.

Esistono dei titoli buy a Piazza Affari?

Mantenute valide le precedenti premesse di tipo operativo, in chiave di trading di brevissimo periodo (anche per solo scalping intraday): Anima Holding (Dusseldorf: 124.DU - notizie) . Sul fronte invece di un posizionamento con maggiore esposizione temporale (oltre i dieci giorni lavorativi) Campari (Milano: CPR.MI - notizie) , Ferrari (Berlino: 2FE.BE - notizie) e Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) , mentre con un orizzonte più esteso (almeno mensile) Finmeccanica (Other OTC: FINMF - notizie) e Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) . Raggiunti ormai gli attuali livello di prezzo gli ordini possono essere processati a valore di mercato senza alcun limite.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online