Ubi in calo su timori acquisto good bank
** Ubi pesante a Piazza Affari, peggio di un settore bancario fiacco, per i timori di un impatto sul capitale e dei rischi strategici derivanti dall'eventuale acquisizione delle good bank.
** Alle 15,20 circa il titolo segna un ribasso del 2,14% a 2 euro, a fronte di un rialzo di oltre l'1% del FTSE Mib e di un andamento piatto dell'indice dei bancari italiani. I volumi sono in linea, con 7,7 milioni di pezzi trattati su una media giornaliera per un'intera seduta di 12,8 milioni.
** L'attegiamento degli analisti sulla potenziale acquisizione da parte di Ubi è generalmente negativo, anche se molto dipenderà dalle condizioni dell'operazione in termini di prezzo, perimetro dell'acquisizione, impegni sugli esuberi e requisiti di capitale.
** Equita Sim ipotizza una valutazione per le tre good bank (Banca Marche, Etruria e CR Chieti) di 348 milioni di euro e un riconocimento del badwill per 1,1 miliardi.
** Secondo il broker il CET1 di Ubi scenderebbe al 10,9% dall'11,4% per risalre all'11,6% entro il 2017 dopo il riacquisto delle minorities. Equita non esclude un aumento di capitale da 300-400 milioni. "Dal punto di vista strategico l'acquisizione potrebbe presentare rischi legati alla non complementarietà delle reti e all'impatto reputazionale sui franchise post risoluzione", si legge in un report. "Inoltre Ubi si precluderebbe altre opzioni strategiche a più basso rischio", aggiunge Equita citando l'acquisizione di altre popolari ad un prezzo simile, come ad esempio Creval.
** Secondo fonti vicine alla situazione Ubi avrebbe avviato trattative per tre delle quattro banche ponte nate dalla risoluzione lo scorso novembre di Banca Marche, Etruria, Cariferrara e Carichieti, il cui termine della cessione sarà prorogato per la seconda volta, oltre l'attuale 30 settembre.