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Ue pronta a chiedere cessione asset fibra per ok a rete unica Tim/OF - fonti

Le bandiere dell'Unione europea sventolano davanti alla sede della Commissione Ue a Bruxelles

MILANO (Reuters) - L'autorità antitrust europea è pronta a chiedere di vendere alcuni asset in fibra nelle cosiddette aree nere, dove la domanda di connettività è maggiore, per dare il proprio via libera al cosiddetto progetto di rete unica.

Lo dicono a Reuters tre fonti a conoscenza della situazione.

Tali remedies potrebbero rappresentare un ulteriore elemento di complessità per il progetto incentrato sulla vendita della rete fissa di Telecom Italia (Tim) a Cassa depositi e prestiti.

Cdp punta a creare un provider a banda larga 'whole-sale only' che unisca gli asset di rete fissa di Tim con quelli della rivale Open Fiber, di cui Cdp possiede il 60%.

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Cdp ha avviato a maggio la trattativa con Tim per il progetto, che nella sua forma attuale vedrebbe l'investitore statale acquistare la rete fissa dell'ex monopolio della telefonia, creando una società della rete sotto il controllo della stessa Cdp.

Cdp sta ora cercando di estendere i colloqui per raggiungere un accordo vincolante oltre la scadenza originaria fissata il 31 ottobre.

Cdp, controllata dal Tesoro, possiede anche il 10% di Tim.

Nessuna operazione è stata formalmente notificato all'Ue, ma i rappresentanti di Cdp e Tim hanno avuto colloqui separati con i funzionari Ue alla concorrenza per discutere del progetto durante l'estate, riferiscono le fonti.

I funzionari Ue hanno chiarito alle controparti italiane che per dare il via libera alla fusione della rete di Tim con quella di Open Fiber chiederanno probabilmente di vendere una delle due reti in fibra che si trovano in parte delle cosiddette aree nere.

In particolare, l'Ue desidera preservare gli attuali livelli di concorrenza infrastrutturale in circa 10-20 città di grandi e medie dimensioni, hanno aggiunto le fonti.

Un portavoce della Commissione europea ha confermato che nessuna transazione è stata formalmente notificata, aggiungendo che spetta alle società notificare una transazione rilevante a livello di Ue.

Tim e Cdp non hanno commentato.

La potenziale vendita della rete è un elemento chiave della strategia dell'amministratore delegato di Tim Pietro Labriola per cambiare la sorte del gruppo, pesantemente indebitato, ma i colloqui sono stati complicati dalle divergenze sulle valutazioni, affermano le fonti.

Il principale investitore di Tim, Vivendi, punta ad una valutazione di 31 miliardi di euro per la rete, almeno 10 miliardi di euro in più rispetto alla valutazione dell'asset da parte di Cdp.

Il prezzo di Cdp non tiene conto dei probabili rimedi indicati dall'Ue, ha affermato una delle fonti.

Sponsorizzato dal precedente governo del presidente del Consiglio Mario Draghi, il progetto di rete unica è al vaglio del governo guidato da Giorgia Meloni insediatosi questa settimana.

Fratelli d'Italia sostiene la creazione della rete unica wholesale-only a controllo pubblico, ma ha invitato Cdp a perseguire tale progetto prendendo il controllo di Tim.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Elvira Pollina, Sabina Suzzi)