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Unicredit sale da solo. Il titolo fa incetta di buy dopo i conti

In una giornata segnata dalle vendite per i titoli del settore bancario a Piazza Affari, prova a mantenersi a galla Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) . Il titolo è reduce da tre sedute consecutive al rialzo e dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di quasi un punto e mezzo percentuale, quest'oggi ha provato a spingersi ancora ancora in avanti, salvo poi muoversi a passo di gambero.

Dopo aver segnato un massimo intraday a 12,86 euro, con un rialzo di oltre due punti percentuali, Unicredit negli ultimi minuti viene scambiato a 12,61 euro, con un incremento dello 0,32% e oltre 25 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, già al di sopra della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 23 milioni di pezzi.

I risultati dell'esercizio 2016

Unicredit prova a rimanere a galla all'indomani della presentazione dei risultati del 2016 che erano stati già in parte anticipati al mercato. L'ultimo esercizio si è chiuso con una perdita contabile di 11,8 miliardi di euro, ma al netto di alcune poste non ricorrenti si avrebbe avuto un utile netto di 1,3 miliardi.

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I ricavi sono calati dello 0,3% a 18,8 miliardi di euro, mentre i costi operativi sono aumentati dell'1,5% a 12,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda la qualità dell'attivo, Unicredit ha riportato rettifiche su crediti pari a 9,6 miliardi di euro, mentre il costo del rischio rettificato è cresciuto a 132 punti base.

Il Common Equity Tier 1 fully-loaded a fine 2016 è pari al 7,54%, il Cet1 ratio transitional all'8,15% e il Tier 1 ratio transitional al 9,04%. Unicredit ha anticipato che il Common Equity Tier 1 ratio fully loaded post aumento si attesterà all'11,15%, il transitional salirà all'11,49%, il Tier 1 ratio migliorerà al 12,43% e il Total Capital ratio al 15,08%.

I numeri del quarto trimestre

Con riferimento solo al quarto trimestre, il gruppo ha riportato una perdita netta di 13,6 miliardi di euro, mentre i ricavi sono scesi del 10,6% a 4,2 miliardi di euro e i costi complessivi si sono attestati a 3,6 miliardi, in aumento del 2,6%.
Quanto ai dividendi, il Cda ha deciso di non procedere ad alcun pagamento per l'esercizio 2016, mentre a partire da quest'anno è stata confermata la politica di distribuzione di dividendi cash con un payout del 20%-50%.

I commenti delle banche d'affari e i giudizi sul titolo

Gli analisti di Equita SIM parlano di una trimestrale sostanzialmente in linea con le attese, malgrado le numerosi voci straordinarie in termini di svalutazioni e cambiamenti di perimetro di consolidamento.
La SIM milanese ha deciso di rivedere al ribasso del 6% le stime per l'anno in corso, per tenere conto di minori commissioni e della guidance relativa al net interest income.
Invariata la strategia bullish su Unicredit che per gli analisti resta da acquistare con un prezzo obiettivo a 16,4 euro.

A puntare sul titolo è anche Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) che oggi lo ha confermato nella sua conviction buy list con un target price a 16,79 euro. La banca americana segnala che la perdita trimestrale di Unicredit era già nota e quindi inclusa nelle sue stime, evidenziando al contempo i progressi compiuti sul fronte del contenimento dei costi.

L'acquisto del titolo viene caldeggiato anche da Jefferies che ribadisce la sua strategia bullish dopo i conti del 2016. Il broker afferma che la perdita netta degli ultimi tre mesi dello scorso anno è stata in linea con la guidance della società e gli obiettivi al 2019 sono stati confermati.

Secondo gli analisti di Icbpi i numeri del quarto trimestre del 2016 confermano un andamento ancora riflessivo dei risultati operativi. Quanto agli attivi deteriorati, il management si sta muovendo in maniera spedita per una riduzione degli stessi, anche se resta ancora una forte eredità del passato, con oltre 56 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi.
Icbpi mantiene una view positiva su Unicredit dopo la discesa accusata di recente, ribadendo così la raccomandazione "buy", con un fair value a 14,5 euro.

Infine, una promozione per il titolo è arrivata da S&P Global Market Intelligence che ha migliorato il giudizio da "hold" a "strong buy", con un prezzo obiettivo aumentato da 13 a 16 euro.
Gli analisti giustificano l'upgrade alla luce della bassa valutazione di Unicredit e dell'ottimismo sulla realizzazione del piano strategico che sta già mostrando risultati positivi.

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