Wall Street arretra con rinnovate tensioni geopolitiche

La chiusura negativa di ieri dovrebbe trovare un seguito quest'oggi per la piazza azionaria americana che si appresta ad avviare gli scambi in rosso. Il future sull'S&P500 scende dello 0,23%, seguito da quello sul Nasdaq100 che arretra dello 0,32%.
Ad appesantire il mercato contribuiscono le rinnovata tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Corea del Nord, dopo la minaccia di quest'ultima di un lancio missilistico nell'Oceano Pacifico.

Le vendite hanno la meglio in attesa di alcuni dati macro che saranno diffusi dopo l'apertura del mercato. I riflettori saranno puntati sul dato preliminare dell'indice PMI manifatturiero che a settembre dovrebbe aumentare da 52,8 a 53,2 punti, mentre l'indice PMI servizi è atteso invariato a 56 punti.

Da segnalare un discorso di John Williams, presidente della Fed di San Francisco, oltre al quale parlerà anche Robert Kaplan, a capo della Fed di Dallas, ma a prendere la parola sarà anche Esther George, numero uno della Fed di Kansas City.

Intanto sul fronte valutario il dollaro arretra nei confronti dello yen scendendo in area 112,1, ma il biglietto verde perde terreno anche rispetto all'euro che sale oltre quota 1,196.
Debole il petrolio che dopo la discesa di ieri si riporta al di sotto dei 50,5 dollari al barile, mentre guadagna posizioni l'oro che sale in direzione dei 1.284 dollari l'oncia.

Tra i vari titoli da seguire American Airlines (Francoforte: A1W97M - notizie) che oggi dovrebbe beneficiare della promozione arrivata da Barclays (Londra: BARC.L - notizie) , i cui analisti hanno migliorato il giudizio a "overweight".

Segnaliamo anche Boeing (NYSE: BA - notizie) dopo che Turkish Airlines ha palesato l'intenzione di comprare 40 aerei 787-9 Dreamliners dal gruppo americano che a sua volta tramite questo accordo rafforzerà la sua presenza nel mercato turco.

Uno sguardo anche a Mastercard (Swiss: MA.SW - notizie) dopo che gli analisti di RBC Capital hanno deciso di migliorare il target price da 140 a 156 dollari.

Infine, rumors di stampa segnalano che Hewlett-Packard Enterprise si starebbe preparando a tagliare entro la fine dell'anno non meno di 5mila posti di lavoro, pari a circa il 10% del suo organico complessivo.

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