A Wall Street gli acquirenti si ritirano in attesa della Fed

Il rimbalzo di ieri dovrebbe essere seguito quest'oggi da un ritorno delle vendite almeno in avvio sulla piazza azionaria americana. Si profila infatti una partenza con il segno meno, visto che il contratto future sull'S&P500 cede lo 0,08%, lasciando più indietro quello sul Nasdaq100 che arretra dello 0,34%.

Il mercato non è stato aiutato dal primo dato macro di oggi che ha deluso le attese, visto che nel quarto trimestre del 2017 la bilancia delle partite correnti ha mostrato un saldo negativo di 128,16 miliardi di dollari, in peggioramento rispetto alla lettura del terzo trimestre rivista da 100,57 a 101,48 miliardi di dollari. Il dato diffuso oggi ha deluso le attese degli analisti che si erano preparati ad una rilevazione pari a 125 miliardi di dollari.

Mezz'ora dopo l'avvio degli scambi si guarderà alle vendite di case esistenti, per le quali a febbraio le stime parlano di un calo da 5,38 a 5,36 milioni di unità.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) pomeriggio sarà diffuso inoltre il consueto report sulle scorte strategiche di petrolio da parte del Dipartimento dell'energia.

L'evento clou della sedute sarà il meeting della Fed che due ore prima della chiusura di Wall Street dovrebbe annunciare un rialzo dei tassi di interesse dello 0,25% a 1,5%-1,75%. Mezz'ora dopo prenderà il via la conferenza stampa del presidente della Banca Centrale americana, Jerome Powell.

Sul fronte valutario intanto il dollaro indietreggia rispetto allo yen con il cambio che scende a 106,27, ma il biglietto verde perde terreno anche rispetto all'euro che sale a 1,2272.
Non si fermano gli acquisti sul petrolio che dopo il rialzo di ieri si spinge ancora in avanti e si posiziona negli ultimi minuti poco al di sopra di area 64 dollari al barile. Guadagna terreno anche l'oro che sale in direzione dei 1.316,5 dollari l'oncia.

Tra i vari titoli da seguire General Mills (NYSE: GIS - notizie) che nel terzo trimestre dell'esercizio fiscale in corso ha visto balzare l'utile netto da 357,8 a 941,1 milioni di dollari con un risultato per azione, al netto delle voci straordinarie, pari a 0,79 dollari, appena sopra i 78 cents messi in conto dagli analisti.
In crescita i ricavi che sono aumentati del 2% a 3,88 miliardi di dollari, posizionandosi anche in questo caso poco oltre i 3,87 miliardi su cui aveva scommesso la comunità finanziaria.

Sotto i riflettori Amazon che ha battuto Alphabet (Xetra: ABEA.DE - notizie) , la holding cui fa capo Google, diventando la seconda società quotata in Borsa che vale più al mondo dopo Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) . Il valore di quest'ultima è di 889,2 miliardi di dollari, seguiti dai 768 miliardi di Amazon e dai 762,6 miliardi di Alphabet.

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