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A Wall Street l'incertezza risulta indigesta

Quando un indice azionario subisce un vistoso "trauma" come quello cagionato ieri all'indice MIB dal corposo stacco dei dividendi; le soluzioni per ovviare all'inquinamento del grafico sono molteplici: si può rettificare la serie storica, aggiungendo il valore artificiosamente sottratto, si può ricorrere all'esame di indici "total return", che nel corso del tempo contemplano il flusso cedolare, o ancora si può esaminare il future sull'indice, che non risentono del fattore citato.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) complesso, le considerazioni che emergono sono le seguenti: se non tenessimo conto dello stacco dei dividendi, il supporto più volte esaminato, ieri sera risulterebbe decisamente abbattuto; ma la rottura appare teoricamente discutibile. Se invece esaminassimo l'indice All Share TR, ovvero il FTSE-MIB Future, proposto nel rapporto di oggi, traspare come il supporto non sia ancora stato abbattuto. Resta il fatto che l'escursione da apertura a chiusura di sicuro abbia evidenziato l'incapacità dei compratori di puntellare il mercato. Che resta pertanto fragile ed esposto ad ulteriori aggressioni.

Viviamo un momento di grande incertezza. La prospettiva di un nuovo aumento dei tassi ufficiali negli Stati Uniti, interviene nel momento in cui le certezze a proposito delle elezioni di novembre si sgretolano. Dall'inizio dell'anno appare evidente la correlazione fra il margine di probabilità di successo della signora Clinton, e la tendenza del mercato azionario. E nelle ultime ore, stando a quanto riportato da Real Clear Politics, Donald Trump è passato a condurre; con l'Iowa Electronic Market che vede sbriciolarsi le probabilità di successo del contendente democratico.

L'aumento dell'incertezza minaccia da vicino il rally sperimentato da febbraio. Come vedremo meglio domani, sussiste una netta correlazione fra l'Economic Policy Uncertainty Index e la volatilità di mercato, rappresentata dal VIX. Non si tratta di partigianeria: piaccia o no, la piattaforma politica del contendente democratico è a grandi linee nota o perlomeno prevedibile; quella del presunto candidato repubblicano, no. E questo potrebbe risultare indigesto a Wall Street.

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Nota. Il presente commento è un estratto sintetico del Rapporto Giornaliero, pubblicato tutti i giorni entro le 8.20 da AGE Italia; pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.

Autore: Gaetano Evangelista Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online