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Zona euro, giorni più bui per imprese probabilmente alle spalle - Pmi S&P Global

Bandiere dell'Unione europea a Francoforte, in Germania

LONDRA (Reuters) - La contrazione dell'attività manifatturiera della zona euro ha probabilmente superato il picco, mentre le catene di approvvigionamento iniziano a riprendersi e le pressioni inflazionistiche si attenuano.

È quanto emerge da un sondaggio, che segnala la ripresa dell'ottimismo tra i manager delle imprese manifatturiere.

L'indice Pmi manifatturiero di S&P Global è rimbalzato a 47,8 a dicembre rispetto a 47,1 di novembre, eguagliando la lettura preliminare ma rimanendo al di sotto della soglia di 50 che fa da spartiacque tra crescita e contrazione.

Anche l'indice che misura la produzione, che confluisce nel Pmi composito previsto per mercoledì e considerato un buon indicatore della salute economica della zona euro, si è attestato a 47,8, rispetto ai 46,0 di novembre, restando per il settimo mese di fila sotto 50, ma attestandosi al livello più alto da giugno.

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I dati finali sono stati compilati prima del solito il mese scorso, a causa delle festività natalizie.

"Il secondo raffreddamento mensile consecutivo del tasso di contrazione della produzione industriale ha un effetto positivo sul settore manifatturiero, mentre entriamo nel nuovo anno", ha detto Chris Williamson, chief business economist di S&P Global Market Intelligence.

"Le prospettive sono migliorate grazie ai segnali di ripristino delle catene di approvvigionamento e a una marcata diminuzione delle pressioni inflazionistiche, nonché a un'attenuazione dei timori sulla crisi energetica dell'area, anche per gli aiuti governativi".

I sotto-indici dei prezzi di input e output sono rimasti elevati, ma sono calati entrambi in modo sostanziale, una notizia probabilmente gradita ai policy maker della Banca centrale europea che hanno cercato di frenare l'inflazione dilagante inasprendo la politica monetaria.

Con l'allentamento delle pressioni inflazionistiche, il ripristino delle catene di approvvigionamento e la probabile crisi energetica scongiurata, i responsabili degli acquisti sono diventati ottimisti e l'indice della produzione futura è balzato a 53,8 da 48,8.

"Il numero di ottimisti riguardo all'anno prossimo ha superato i pessimisti per la prima volta da agosto, il che indica un costante miglioramento della fiducia delle imprese", ha detto Williamson.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Gianluca Semeraro)