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Elusione fiscale delle multinazionali, il rapporto ONU

Oltre 191 di miliardi di euro depositati in Paesi con un fisco “leggero” (soprattutto Lussemburgo e Paesi Bassi) e poi spostati al primo giro di vite delle autorità. Altri 62 miliardi parcheggiati in due paradisi fiscali, le Isole Vergini britanniche e le Cayman. È un quadro disarmante quello dipinto dagli esperti della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo e relativo alle pratiche di elusione fiscale delle multinazionali. Pensate: il campione preso in considerazione, un gruppo di nomi provenienti da 26 Paesi sviluppati, nel 2014 ha registrato più profitti alle Bermuda che in Cina. Nodi della ragnatela le cosiddette “società veicolo”, filiali senza alcuna attività nel territorio utilizzate solamente per far transitare gli attivi.