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Inizio settimana frizzante sui mercati

Inizio settimana frizzante sui mercati, grazie ad un newsflow positivo.

Intanto, Wall Street venerdi ha recuperato le perdite, supportata da buone trimestrali (vedi in fondo al pezzo) e da un paio di M&A news (AT&T (Sao Paolo: ATTB34.SA - notizie) che offre 85 bln $ per Time Warner (Xetra: AOL1.DE - notizie) e British American Tobacco (Kuala Lumpur: 4162.KL - notizie) interessata a Reynolds American (NYSE: RAI - notizie) ).

A mercati europei chiusi DBRS ha confermato il rating del Portogallo, garantendone la permanenza nel pool di asset idonei all’acquisto da parte dell’ECB. E nel week end, il comitato esecutivo del PSOE ha votato a favore di permettere al Partito Popolare di formare un governo di coalizione coi Ciudadanos, sotto la guida di Rajoy, che servirà quindi un secondo mandato.

Ironicamente, la seduta asiatica è stata guidata nuovamente dai mercati cinesi, nonostante il newsflow non proprio ispirato. Lo Yuan ha marcato un nuovo minimo relativo mettendo a segno la nona discesa in 11 sedute (e i 2 recuperi sono stati di 0.05%). E il banking regulator ha ordinato agli istituti di rafforzare i controlli sul business con le aziende immobiliari.

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Nonostante ciò, Hong Kong, alla riapertura dopo il tifone, ha messo a segno un robusto progresso (in particolare le H-shares). Ma i mercati locali cinesi non sono stati da meno, trainati dal settore energia a causa di attese di uno sbilancio domanda offerta sul mercato del carbone, che ha messo le ali a titoli coinvolti.

Il resto degli indici dell’area ha mostrato variazioni contenute.

Su queste basi, l’Europa ha aperto bene ed ha ulteriormente accelerato, quando i PMI flash di Ottobre hanno mostrato ulteriori, robusti miglioramenti.

Il PMI flash manifatturiero Eurozone (53.3 da prec 52.6 e vs attese per 52.7) ha fatto segnare il massimo da 30 mesi trainato da una Germania in ulteriore recupero (55.1 da prec 54.3 e vs attese per 54.4), ma anche la Francia (51.3 da 49.7 e vs attese per 50) è tornata a crescere in maniera percettibile. Bel balzo del PMI flash Eurozone servizi (53.5 da 52.2 e vs attese per 52.4), grazie ad un dato tedesco (54.1 da prec 50.9 e vs attese per 51.5) che relega lo scorso mese a errore statistico. Meno arzilla la Francia (52.1 da prec 53.3 e vs attese per 53.

Il risultato generale è un sontuoso recupero del PMI composite Eurozone, ai massimi del 2016 (53.7 da 52.6 e vs attese per 52.7) , e corroborato da accelerazioni nei new orders e nelle assunzioni e da accelerazione di prezzi e costi. Il livello di attività è coerente con un accelerazione della crescita tra 0.4% e 0.5% trimestrale. Davvero un bel cambiamento da quanto osservato quest’estate. Unica nota dolente, l’attività in periferia non sembra cosi brillante, anche se i dettagli li avremo in sede di revisione come al solito.

Macro a parte, l’azionario ha avuto nuovamente il supporto del settore bancario europeo (+2.7%) nientemeno che al settimo rialzo consecutivo. Se il positioning continua a essere un forte argomento a favore del rally, la miccia per le ricoperture è nuovamente venuta dall’Italia dove varie indiscrezioni sui dettagli del piano per il Montepaschi (Milano: BMPS.MI - notizie) (in presentazione domani) hanno prodotto un rialzo record (+28%), ponendo i presupposti per diffusi rialzi sugli altri istituti (se si trovano investitori per l’istituto più inguaiato….).

Con questo clima, la notizia del negative outlook appioppato a sorpresa da Fitch all’italia e i sondaggi sempre più scettici sul referendum non hanno infastidito più di tanto gli asset di casa nostra, anche se presto o tardi una significativa probabilità di un rigetto della riforma costituzionale dovrà essere presa in considerazione dal mercato.

Con tutto questo spolvero per il macro europeo, non c’è da stupirsi troppo che il calo dell’€ si sia arrestato, ne che i bonds abbiano progressivamente perso lo smalto conferitogli da Draghi giovedi scorso. Se arriviamo a Dicembre con macro in accelerazione e inflazione in recupero, i falchi all’interno del Govrning Council ECB inizieranno a rumoreggiare.

Notizie macro positive anche in US nel pomeriggio:

  • il Chicago Fed National Activity Index di ottobre ha recuperato parecchio terreno dalla lettura depressa di settembre (-0.14 da prec -0.72% e in linea con attese) mostrando una crescita vicina al trend.

  • Il PMI manifatturiero preliminare di ottobre ha fatto eco a quelli europei (e a quello giapponese) segnando il massimo da ottobre 2015 (53.2 da prec 51.5 e vs attese per 51.5). Si son fatti notare gli imput costs, ai massimi da 2 anni.

Interessante anche questo pezzo del WSJ secondo cui i retailers US si starebbero precipitando a fare le assunzioni stagionali per il periodo natalizio, percependo un mercato del lavoro più tirato degli anni passati. Pare che le assunzioni stagionali segneranno un record nei prossimi mesi. Stai ascoltando, Janet?

Le news hanno impattato sulle attese di rialzo dei Fed Funds a dicembre (71%, massimo di periodo), levato ulteriore supporto ai treasuries e arrestato il consolidamento del $, che ha ripreso a progredire, contro tutti i cross ad eccezione di qualche emergente. Così wall Street ha perso un po’ di baldanza e i mercati europei hanno chiuso con progressi la metà di quelli con cui avevano terminato la mattinata.

Sul fronte earning season, con il 35% delle aziende dell’ S&P 500 che ha già riportato, si può iniziare a esaminare le tendenze:

  • Sul fronte EPS l’80% delle aziende ha battuto o almeno raggiunto le stime, con un beat medio del 5.3%.

  • Sul fronte fatturato ad aver raggiunto le stime è un 64% con un margine medio sul consenso dello 0.74%. (dati di bloomberg).

Dopo 4 trimestri di contrazione, al momento l’EPS è tornato a salire, trovandosi in crescita anno su anno del 4%, mentre il fatturato cresce dell’1.7%. Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) nota però che finora abbiamo visto soprattutto banche e tecnologia, ma progredendo abbiamo le incognite costituite da Consumers, industrials, materials e soprattutto Energy, il settore principale responsabile della contrazione degli scorsi trimestri. In soldoni, un inizio abbastanza brillante (anche se il fixed income trading ha contribuito in maniera determinante agli utili delle grosse banche) ma è presto per considerarlo un dato acquisito.

Autore: Giuseppe Sersale Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online