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Piazza Affari: confermato un quadro negativo. Occhio ai bancari

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Davide Dalmasso, analista tecnico di ADB, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

L'indice Ftse Mib continua a vivere una fase di negatività che lo sta portando a ridosso di area 17.000. Si aspetta ulteriori flessioni nel breve o si possono ipotizzare recuperi dai livelli attuali?

A Piazza Affari si conferma un quadro già delineato non solo da me ma anche dagli altri miei colleghi nelle ultime settimane. La view negativa ha trovato conferma nell'interruzione del rimbalzo che il nostro indice era riuscito a mettere in cantiere nella prima metà di marzo in particolare.
I corsi sono ancora distanti dai minimi di febbraio, ma indubbiamente più di metà del rimbalzo è stato eroso nelle ultime settimane e questo conferma che la volatilità del mercato è estremamente elevata.

Il mercato conferma ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che i movimenti al ribasso sono più rapidi e incisivi di quelli al rialzo che per essere costruiti necessitano di tempi più lunghi.
Non basta così qualche settimana di rimbalzo per parlare di un trend positivo e il recente recupero si è scontrato con la soglia dei 19.000 punti, superata solo nell'intraday, e destinata ad essere il punto di riferimento per poter parlare di un ritorno alla neutralità del trend di medio termine.

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L'indice ora si trova in prima istanza a dover fare i conti con la fascia resistenziale compresa tra i 17.600 e i 18.000 punti, area di prezzo che si candida a favorire a prosecuzione del movimento ribassista.
In seguito segnaliamo la resistenza dei 19.000/19.200 punti, mentre per quanto riguarda supporti guarderemo prima ai 16.700 punti e successivamente ai minimi di febbraio in area 15.800.
Il quadro di medio periodo permane negativo per il Ftse Mib che rispetto ad altri è fortemente condizionato dall'andamento del settore bancario, particolarmente sofferente in questo periodo.
Se non dovessero esserci novità su questo fronte, lo scenario è destinato ad essere ancora critico per i mesi a venire.

Lo scenario che riguarda la formazione di nuovi minimi al di sotto di quelli di febbraio è estremo e a questo non attribuirei una probabilità particolarmente elevata, ma è da tenere in considerazione, perchè potrebbe anche materializzarsi in caso di peggioramento del quadro tecnico.
La mia view resta neutro-negativa, anche se non posso pensare che il Ftse Mib continui a scendere con la rapidità mostrata ad inizio anno, perchè molti indicatori forniscono una situazione di ipervenduto.

Il quadro rimane critico e caratterizzato da forte volatilità e instabilità e non escludo che si possano rivedere i 15.000 punti, così come non escludo un ritorno in area 19.000 per il Ftse Mib.
Resta inteso che in uno scenario come quello attuale è molto complesso costruire delle strategie sull'indice ed è preferibile affidarsi allo stock picking, nel tentativo di cogliere i titoli che offrono le maggiori probabilità di essere vincenti.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario ci sono dei titoli che sta seguendo con più interesse rispetto ad altri? A quali consiglia di guardare ora?

Ci sono molti protagonisti del settore bancario sotto stress e tra gli altri vorrei segnalare Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che dopo 9 giornate di ribassi oggi riesce a recuperare terreno.
Per questo titolo la fase di ritorno verso i minimi di febbraio è molto più avanti rispetto a quella analizzata per l'indice.

Se area 2,8 euro venisse raggiunta, ci saranno interessanti opportunità per una strategia long sul titolo, con un acquisto sulla debolezza.
Vista la volatilità di Unicredit e considerando che ci muoveremmo contro il trend principale, sarà necessario fissare uno stop loss ravvicinato in fase di ingresso.

Un altro titolo sotto pressione è Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) che ha già violato i minimi di febbraio, consolidando ulteriormente le perdite. La strategia che adotterei non è tanto quella di acquisto sulla debolezza, piuttosto attenderei un primo spunto di forza prima di un ingresso long.

Questo potrebbe avvenire se il titolo trovasse la forza per tornare sopra quota 0,55 euro, dove si era fermato a febbraio. Se questo test di 0,55 euro venisse superato, si potrebbe attivare una strategia long, fermo restando che il titolo rientra in un settore che guida l'incertezza e l'instabilità del mercato, motivo per cui sarà bene muoversi con la massima cautela.

Tra gli industriali ci sono dei titoli che a suo avviso offrono spunti interessanti in questa fase?

Segnalo in primis Finmeccanica (Londra: 0ONG.L - notizie) che qualche settimana fa ha superato egregiamente l'ostacolo degli 11 euro, salvo poi realizzare un movimento di pull-back intorno a questo livello.
Se insieme ad una ritrovata vitalità del Ftse Mib, il titolo riuscisse a superare la soglia degli 11,5 euro, ci saranno interessanti possibilità che i corsi proseguano il loro cammina rialzista.
Finmeccanica (Amsterdam: FC6.AS - notizie) è uno dei pochi titoli che è rientrato in un quadro di medio termine di neutralità. Quanto detto fino ad ora verrebbe negato in caso di rottura del supporto degli 11 euro.

Tra gli industriali mostra una forza chiara Brembo (Londra: 0OLJ.L - notizie) che nell'ultima settimana si è spinto in avanti oltre i massimi dello scorso anno in area 45 euro. Il titolo si è spinto fino a 46 euro prima di avviare una fase di ritracciamento e a mio avviso potrebbe essere interessante impostare una strategia di acquisto in corrispondenza dei 39 euro.
Se Brembo dovesse scendere ancora fino a questo supporto, ci sarebbero interessanti opportunità di acquisto.

Ci sono altri titoli che sta seguendo con attenzione a Piazza Affari?

Chiuderei con Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che negli ultimi due anni ha formato una chiara trendline discendente che si ottiene congiungendo i massimi relativi. Questa trendline transita in corrispondenza degli 11 euro dove è individuabile una resistenza statica di lungo periodo che si è opposta alla prosecuzione del cammino rialzista delle quotazioni, rafforzando ulteriormente la sua significatività.
Una rottura consolidata degli 11 euro sarebbe da cogliere come un valido segnale di forza e quindi da seguire con una strategia di acquisto.

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