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Piazza Affari in attesa di spunti: limitati i rischi al ribasso?

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Antonello Marceddu, trader di Tag Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, con una particolare attenzione rivolta a Piazza Affari.

L'indice Ftse Mib ieri è sceso nuovamente a testare l'area dei 22.000 come da lei pronosticato nell'ultima intervista. E' lecito attendersi un recupero dai livelli attuali?

Nella seduta di ieri il Ftse Mib, al pari degli altri indici europei, è riuscito ad avviare un bel recupero dai minimi, chiudendo gli scambi in positivo oltre quota 22.300 punti.
L'area dei 22.000, come già detto in più occasioni in passato, è la famosa linea Maginot, la cui rottura aprirebbe le porte ad un ulteriore sviluppo ribassista, con proiezioni sui minimi del mese in corso in area 21.500.

L'impostazione del Ftse Mib è laterale-ribassista e per ora la soglia dei 22.000 punti si conferma un supporto importante, la cui tenuta dovrebbe favorire un movimento in trading range tra i 22.000 e i 22.500 punti nel breve.
Se anche gli altri mercati dovessero dare vita ad un movimento ribassista più profondo, Piazza Affari seguirà inevitabilmente questo andamento, ma al momento non vedo ancora uno sviluppo al di sotto dei 22.000 punti di Ftse Mib.

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Sono più propenso a credere in una tendenza laterale, a patto che non intervengano fattori esogeni negativi tali da spingere le quotazioni più in basso dei minimi di ieri.
Il mercato è in fase di attesa prima di imboccare una direzione più precisa, mantenendosi nel frattempo all'interno di un range operativo sostanzialmente tranquillo.
Un simile scenario cambierebbe solo in caso di uno scossone inatteso che imprimerebbe all'indice una marcata direzionalità.

Il dollaro sta recuperando terreno nei confronti dello yen, allontanandosi dai recenti minimi. Quali le sue previsioni nel breve?

Per il dollaro-yen mi aspetto un cambio di trend a favore del biglietto verde che di recente ha sofferto soprattutto nei confronti della valuta nipponica, visto che rispetto ad altre monete non ha mostrato una debolezza particolarmente accentuata.

L'andamento del dollaro-yen risente più di altri cross delle tensioni tra Stati Uniti e Cina sulle questioni commerciali e, salvo sorprese dell'ultimo minuto, mi aspetto un movimento rialzista del dollaro contro la divisa giapponese, ma anche rispetto ad altre valute.

Dovremmo assistere ad una situazione dollarocentrica che nel caso specifico dell'usd-yen troveranno un primo ostacolo in area 107. Credo che gli ultimi tre minimi del dollaro-yen corrispondano ad una fine corsa, ma per avere un concreto sviluppo rialzista, sarà importante uscire dai tre massimi decrescenti e quindi bisognerà tornare sopra quota 107.

Prima del superamento di tale livello consiglio una certa cautela visto che il trend del dollaro-yen è fortemente ribassista e siamo in attesa che i minimi da decrescenti inizino a diventare crescenti.

Dopo aver tentato un allungo verso i 1.360 dollari, l'oro è stato respinto con forza verso il basso. L'arretramento in atto è destinato a proseguire?

Il recupero del dollaro nei confronti dello yen e dell'euro sta avendo inevitabilmente riflessi sull'oro, che perde terreno in quanto correlato inversamente al biglietto verde.
A livello grafico il movimento del gold è sempre racchiuso in un intervallo delimitato dai massimi e dai minimi del mese scorso, ossia un top poco oltre i 1.361 e un bottom in area 1.306 dollari.

Fino a quando le quotazioni rimarranno all'interno di questo intervallo proseguirà la congestione in atto che offre comunque la possibilità di lavorare nel suddetto range.
E' probabile che la discesa del gold prosegua ora verso i 1.306/1.305 dollari che rappresentano un buon livello di supporto fino a questo momento, a patto che ovviamente prosegua il recupero in atto del dollaro nei confronti delle principali valute.

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