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Unicredit: domani l'update del piano. Le attese degli analisti

La nuova settimana è partita con il piede sbagliato per Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che ha terminato gli scambi sui minimi intraday, occupando la penultima posizione nel paniere del Ftse Mib. Il titolo, dopo aver archiviato la sessione di venerdì scorso con un rally di poco superiore ai 4 punti percentuali, quest'oggi ha ceduto il passo ad alcune prese di profitto, amplificando la debolezza espressa dall'indice di riferimento.

Unicredit ha terminato le contrattazioni a 17,59 euro, con un calo del 2,06% e volumi di scambio vivaci, visto che a fine sessione sono transitate sul mercato oltre 18 milioni di azioni, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 14,5 milioni di pezzi.

Domani aggiornamento piano: focus su derisking e capital allocaiton

Oggi ha prevalso la cautela su Unicredit anche in vista dell'appuntamento in agenda domani, quando la società sarà impegnata nel Capital Market Day, in occasione del quale sarà presentato l'aggiornamento del piano industriale Transform 2019.

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Secondo Equita SIM il focus dovrebbe essere su Common Equity Tier 1 e derisking e in particolare gli analisti si aspettano che vengano forniti aggiornamenti in merito alla strategia di allocazione del capitale, visto che il gruppo e? in netto anticipo rispetto agli obiettivi del piano.

Infatti rispetto al dato del 13,8% ai primi nove mesi del 2017, con circa 60 punti base di generazione di cassa organica e 150 basis points attesi di impatto regolamentare, di cui -40 basis punti base IFRS9, il Common Equity Tier 1 pro-forma e? al 12,3%, rispetto ad un target 2019 del 12,5%.

Gli analisti di Equita SIM si aspettano che venga chiarita la strategia sull’utilizzo di questo eccesso di capitale che puo? essere usato per aumentare il dividendo, visto che il target di piano sconta un pay-out di 20% ma e? elevabile al 50%, oppure per incrementare la crescita per linee interne o in alternativa per accelerare il derisking.

Secondo gli esperti quest’ultima opzione rappresenta il vero driver di valore di medio periodo per Uunicredit. L’eventuale azzeramento di 17 miliardi di euro di esposizioni non performanti che ancora residueranno nella non-core bank a fine 2019 avrebbe due effetti principali.

Il primo è di portare l’NPE ratio di gruppo dall’8% al 5%, in linea con la media europea e ben al di sotto del livello italiano pari al 14%, mentre il secondo è azzerare le perdite della non-core unit, consentendo un’ulteriore accelerazione nella generazione di utili.

Questi due effetti secondo Equita SIM contribuirebbero in modo determinante ad un ulteriore rerating del titolo con un P/TE che da 0,7 volte dovrebbe avvicinarsi ad 1 volta.
Gli analisti si aspettano infine che durante la presentazione di domani venga chiarito l’impatto di Basilea, rispetto ad una guidance di meno di 150 punti base e di una loro stima di -188 basis points.
In attesa dell'appuntamento di domani la SIM milanese conferma una strategia bullish su Unicredit, con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 20,4 euro.

Le attese di Bca IMI e di Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie)

A puntare sul titolo è anche Banca IMI che invita ad aggiungerlo in portafoglio, con un target price a 20 euro. Dal Capital Market Day gli analisti si aspettano che Unicredit renda noto lo stato di avanzamento del suo piano al 2019 e in particolare un'analisi più approfondita dei cambiamenti regolatori.
Gli analisti non si aspettano aperture sull'M&A, mentre non sarebbero stupiti di vedere un'ulteriore accelerazione delle azioni di de-risking.

Infine, proprio oggi una conferma bullish per Unicredit è arrivata da Mediobanca Securities, secondo cui il titolo è destinato a sovraperformare il mercato, con un fair value a 22 euro.
Gli esperti dell'istituto di Piazzetta Cuccia prevedono che il gruppo domani fornisca aggiornamenti sul buffer di capitale, sull'accordo per Basilea 4 e sulla cessione dei credit non performanti.

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