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Astaldi, utile netto 2015 a 80,9 milioni, dividendo 0,2 euro

ROMA (Reuters) - Astaldi ha chiuso il 2015 con un utile netto in lieve flessione sull'anno precedente, a 80,9 milioni di euro su 2,85 miliardi di ricavi, in crescita del 7,6%.

Agli azionisti verrà proposto un dividendo di 20 centesimi di euro per azione da approvarsi nell'assemblea del prossimo 20 aprile (stacco della cedola 9 maggio 2016, record date 10 maggio 2016, pagamento 11 maggio 2016).

Il gruppo di costruzioni e concessioni, controllato dalla famiglia Astaldi, ha anche approvato la risoluzione consensuale con l’Amministratore Delegato Stefano Cerri.

L'accordo prevede che a Cerri, oltre al fine rapporto, sarà corrisposto a rate trimestrali da luglio un importo di 3,505 milioni, di cui 3,5 milioni per remunerare "alcuni impegni successivi alla cessazione della carica, ivi compreso un divieto di concorrenza della durata di 18 mesi, nell’ambito del settore delle grandi opere, e 5.000 euro quale compenso forfettario a fronte della rinuncia di qualsiasi altra pretesa relativa al rapporto di lavoro dipendente". Cerri mantiene anche 33.334 diritti sulle azioni.

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La conduzione della Società resterà affidata all'AD Filippo Stinellis. Il nuovo Piano Industriale sarà presentato nel

mese di aprile.

Quanto ai risultati di bilancio, l'Ebitda è stato di 356,4 milioni, in crescita del 4,4% su base annua, con un margine del 12,5%.

L'utile a 80,9 milioni si raffronta con gli 81,5 milioni del 2014. "Complessivamente, il confronto su base annua risente sostanzialmente delle dinamiche relative al Venezuela e al Canada, oltre che di un esercizio precedente alimentato, tra l’altro, dal rilascio dei margini di commesse in fase di ultimazione (Metropolitana di Varsavia Linea 2 Fase 1)", dice la nota.

Il debito netto a fine 2015 è stato pari a 982,7 milioni.

Astaldi spiega che la strategia finanziaria ha come primo obiettivo "ridurre il costo e i livelli di debito. L’attuale posizione finanziaria netta del gruppo include il rilevante investimento nelle concessioni effettuato ad oggi, che sarà ricoperto nel medio termine dal processo di dismissione degli asset".

Nei prossimi mesi infatti "proseguirà il percorso della cessione delle concessioni, avviato negli ultimi esercizi, per cui si è in attesa di conoscere gli esiti delle trattative in corso per la cessione delle partecipazioni detenute in A4 Holding (Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Italia) e in Pacific Hydro Chacayes (Impianto Idroelettrico di Chacayes, Cile).

Per l'A4 holding, controllata da un gruppo di azionisti capeggiati da Intesa SP, tra cui Astaldi, c'è una offerta degli spagnoli di Abertis che potrebbe finalizzarsi entro la fine del mese.

Il portafoglio ordini totale ha superato 28 miliardi di cui 17,8 in esecuzione e 6,7 di ulteriori iniziative acquisite e in via di finalizzazione. I nuovi ordini 2015 sono stati pari a oltre 6,5 miliardi.