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Borsa Milano chiude in calo, sentiment negativo mercati alimenta realizzi

L'ingresso principale della Borsa di Milano

MILANO, 13 novembre (Reuters) - Piazza Affari chiude in calo appesantita da realizzi dopo i recenti rialzi e massimi dal 2018. A favorire le prese di profitto la debolezza dei listini azionari globali dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di alzare "sostanzialmente" i dazi se la Cina non siglerà l'accordo con gli Stati Uniti. A condizionare il sentiment anche l'inasprimento delle proteste a Hong Kong.

L'indice azionario milanese risente in particolare modo della flessione dei bancari, sotto pressione in tutta Europa. Unicredit e Ubi lasciano sul terreno il 2% circa in linea con il paniere settoriale italiano, seguite da Banco Bpm (-1,8%) e Intesa Sp (-1,4%). In controtendenza Bper guadagna lo 0,7%, in scia alle dichiarazioni dell'AD ieri, secondo le quali il 2020 sarà il momento giusto per affrontare una ulteriore razionalizzazione del sistema bancario. La più piccola Pop Sondrio perde quasi il 9% su realizzi dopo il balzo di ieri.

In fondo al listino Peysmian scivola di oltre il 7% colpita dai risultati trimestrali riportati ieri, poco sotto le attese, e sull'outlook cauto sul business Telecom.

In calo anche gli altri industriali Pirelli (-3%) e Brembo (-2,4%).

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Fermento sul lusso, con Salvatore Ferragamo in rialzo del 4% sebbene ieri la società abbia annunciato vendite trimestrali in calo e veda un rallentamento anche nel quarto trimestre. Secondo Equita Sim il terzo trimestre è stato meno debole del previsto grazie al gross margin.

Safilo svetta su tutto il listino milanese con +11,4% dopo il dato del terzo trimestre sulle vendite nette delle attività in continuità in crescita del 2,2%, in linea con le attese. Il mercato aspetta maggiori indicazioni dalla presentazione del piano industriale il prossimo 11 dicembre. "E nell'attesa il clima resta caldo", osserva un broker.

Mediaset cede l'1,7% dopo i conti dei nove mesi ieri, in linea con il consensus. Nella call con gli analisti, il Cfo Marco Giordani ha escluso il lancio di un'offerta sul gruppo media tedesco dopo la salita al 15% nel capitale di ProSiebenSat1. Secondo Equita, il mercato pubblicitario resta incerto e, pur condividendo la strategia di aggregazione a livello europeo, il broker ritiene "sia una mossa difensiva contro i giganti Usa e quindi lo scenario per il settore rimane molto challenging".

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(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Sabina Suzzi)