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Notizie a pagamento, parte l’esperimento di Facebook

Facebook supporterà un paywall negli Instant Article sia per i modelli metered, a numero definito di articoli (si inizierà con 10 articoli) sia per i modelli freemium (in cui l’editore controlla quali articoli vengono bloccati).
Facebook supporterà un paywall negli Instant Article sia per i modelli metered, a numero definito di articoli (si inizierà con 10 articoli) sia per i modelli freemium (in cui l’editore controlla quali articoli vengono bloccati).

Dove si informano maggiormente le persone, soprattutto i giovani, oggi? La risposta è facile: sui social network e, in particolare, su Facebook. Dove le notizie più importanti rimbalzano da una bacheca all’altra, diventando virali. Fake news, spesso, ma anche notizie delle testate mainstream. Che, anzi, sono le prime a pubblicare su Facebook le loro notizie per raggiungere più utenti possibili. Ma oggi il rapporto tra informazione, editori e social cambia.

Il progetto si chiama Facebook Journalism Project e prevede la possibilità per gli utenti di abbonarsi a una testata per poter leggere gli articoli che vengono postati sul social network di Mark Zuckerberg. Al momento il progetto è in fase di test e Facebook collaborerà con dieci editori. In Italia sarà Gedi con Repubblica, L’Espresso e i giornali locali a partecipare al progetto. Gli altri partner coinvolti sono: Bild, The Boston Globe, The Economist, Hearst (The Houston Chronicle e The San Francisco Chronicle), Le Parisien, Spiegel, The Telegraph, Tronc (The Baltimore Sun, The Los Angeles Times e The San Diego Union Tribune) e The Washington Post.

Ma di cosa si tratta esattamente? Lo spiega direttamente Manlo Park con un post su Facebook. “Oggi lanciamo un test per supportare i modelli di abbonamento alle notizie negli Instant Articles, in partnership con 10 editori negli Stati Uniti e in Europa. Questo primo test sarà disponibile sui dispositivi Android e speriamo di espanderlo presto. Questo test è il risultato del lavoro che stiamo facendo attraverso il Facebook Journalism Project. Dialoghiamo costantemente, con editori in tutto il mondo, per comprendere meglio le loro esigenze e i loro obiettivi e collaborare con loro, già nelle fasi iniziali del processo, allo sviluppo di nuovi prodotti”.

E come funziona? Lo spiega proprio La Repubblica, cioè la prima testata italiana coinvolta nel test. “Facebook supporterà un paywall negli Instant Article sia per i modelli metered, a numero definito di articoli (si inizierà con 10 articoli) sia per i modelli freemium (in cui l’editore controlla quali articoli vengono bloccati). Quando una persona, non ancora abbonata a una testata, si imbatterà in un paywall all’interno degli Instant Articles, visualizzerà la richiesta di abbonarsi per ottenere l’accesso completo ai contenuti di quell’editore. Se questa persona deciderà di abbonarsi, la transazione avrà luogo sul sito dell’editore. Che gestirà direttamente il pagamento e tratterrà il 100% dei ricavi. […] Chi è già abbonato a una testata coinvolta nel test, potrà autenticarsi all’interno degli Instant Articles per ottenere l’accesso completo agli articoli dell’editore”.