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Reddito di cittadinanza, cos’è lo Spid e come si ottiene

Il premier Giuseppe Conte con il suo vice, Luigi Di Maio (Photo by Christian Minelli/NurPhoto via Getty Images)
Il premier Giuseppe Conte con il suo vice, Luigi Di Maio (Photo by Christian Minelli/NurPhoto via Getty Images)

Serve per dialogare con la pubblica amministrazione ed è la chiave che apre le porte a tutti i servizi online. Lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, è necessario per richiedere online il reddito di cittadinanza.

A cosa serve

Rende più veloci le iscrizioni a scuola, consente prenotazioni sanitarie senza attese, permette di connettersi alle varie reti pubbliche, lo Spid diventerà indispensabile per inoltrare la richiesta per il reddito di cittadinanza. Le domande per il sussidio si possono presentare dal 6 marzo.

Come richiedere lo Spid

Il Sistema pubblico di identità digitale può essere richiesto da tutti i maggiorenni, cittadini italiani o con permesso di soggiorno. Per ottenerlo bisogna disporre di un un indirizzo mail, un numero di cellulare, un documento di riconoscimento valido e una tessera sanitaria. Per poter attivare lo Spid bisognerà scegliere tra uno dei nove Identity provider autorizzati e elaborare i dati. Il riconoscimento può essere virtuale o può essere fatto di persona. I tempi di rilascio dell’identità digitale “dipendono dai singoli Identity provider”, precisa il sito del governo.

Quale Identity provider scegliere

Ci sono nove Identity provider tra cui scegliere, tra gratuiti o a pagamento. I consigli del sito governativo sono chiari: “Scegli la modalità di riconoscimento che ti risulta più comoda; scegli sulla base del livello di sicurezza di Spid che ti serve; se sei già cliente di uno degli Identity Provider potresti avere un flusso di registrazione semplificato; se sei un cittadino italiano residente all’estero, fai attenzione a chi offre il servizio per l’estero”.

Una volta attivato

Ottenuto ed attivato lo Spid bisogna sfruttarne le potenzialità. Dal 6 marzo l’account servirà a chiedere il reddito di cittadinanza, ma già da ora sono tante le amministrazioni che consentono l’accesso ai servizi online tramite l’identità digitale unica.

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